giovedì 20 dicembre 2012

Regali fai da te all'insegna del riciclo

Eccetto alcuni libri che ho acquistato per i miei figli e altri bambini, quest'anno i regali li ho preparati quasi tutti a mano. Inoltre ho anche voluto riciclare  un po' di materiali che conservavo in casa proprio aspettando l'occasione giusta. Perciò, con le idee trovate sullo splendido blog di Chiara (modificando un poco le etichette), i vasetti vuoti degli omogeneizzati e qualche stoffa ho realizzato i miei pensierini natalizi. 

Sale marino integrale alle spezie: 



Sale rosa dell'Himalaya agli agrumi BIO:



Ho anche preparato il dado vegetale con verdure BIO, da un'idea di Ravanello curioso:


Ho poi confezionato tutto con delle stoffe colorate:



Ho aggiunto le etichette con gli ingredienti e ho fatto dei bei pacchettini (i sacchetti sono quelli dei distributori di cereali sfusi al supermercato!):



Infine, ho aggiunto delle decorazioni natalizie che ho cucito con feltro, stoffe e bottoni. Visto che col cucito non sono tanto esperta, questa è stata la parte più impegnativa. Però sono venute carine, no? 



Adesso mi rimane un po' di sferruzzo da finire, e siamo pronti!


giovedì 6 dicembre 2012

Due giorni speciali

Siamo appena tornati da una splendida gita infrasettimanale in un posto molto speciale, talmente speciale che anche solo definirlo non è facile: agriturismo, fattoria biologica, ecomuseo, azienda multifunzionale, agrinido. Abbiamo la testa e il cuore piena di idee, sogni, immagini, esperienze.

Ma partiamo dall'inizio.
Vista la prima nevicata che ha imbiancato i monti a noi più vicini, i Sibillini (sull'Appennino Centrale) abbiamo deciso di fare una fuga veloce in montagna per portare i bimbi a toccare la neve. Questa volta, invece di andare alla nostra casetta montanara, abbiamo però deciso di concederci una notte in agriturismo. Troppo sbattimento caricare l'auto di lenzuola, coperte, cibo, vestiti e tutto il necessario per soli due giorni.
Siamo stati qui.
Le nostre prime visite a questo luogo magico risalgono a quando Fagiolina aveva pochi mesi, ancora non c'erano le camere per dormire, era tutto in divenire. Già allora solo pranzarci era  stata un'esperienza unica: cibo biologico strettamente legato al territorio e alla stagionalità, legumi e cereali "antichi" riscoperti e coltivati a km 0, le stoviglie del commercio equo e solidale, cotture lunghe in pentole d'altri tempi. Recentemente l'azienda ha inaugurato un agrinido interno alla struttura, il primo agrinido nella nostra Regione, e noi abbiamo chiesto se i nostri piccoli potevano partecipare, per un giorno, alle attività insieme ai bambini iscritti. Ci sembrava una splendida occasione per vivere una giornata diversa dal solito.
E così è stata.

(disegno di G. Zavalloni)

Difficile raccontare tutto in poche righe.
Fagiolina e Nanetto, belli imbacuccati, hanno trascorso la mattinata nel grande orto della struttura, insieme alle educatrici, ai cinque bimbi del nido e a noi.
Hanno osservato tutti insieme un uccellino morto, forse per il freddo, forse per un gatto cacciatore. L'hanno toccato, hanno osservato gli occhietti senza vita, l'hanno soppesato per sentirne la leggerezza, hanno visto le piume volare via, le penne speciali delle ali, le unghiette appuntite. Hanno constatato che "non vola più" o che "non si muove". Hanno avuto il loro primo contatto con la morte.
Poi hanno dato mangiare alle quattro capre dell'azienda. Si sono sporcati col fango e hanno toccato il fieno profumato. Un pochino incuriositi, un pochino spaventati, le hanno viste avvicinarsi e allontanarsi e correre e spingersi. I nostri Fagiolini sono abituati alle nostre caprette e a dargli da mangiare, perciò sono stati belli spavaldi; Fagiolina faceva quasi la fighetta...
Poi, tra la scoperta di un bruco di cavolaia che camminava su una foglia e l'osservazione di insettini e lumache in mezzo alle foglie marce, i bimbi hanno raccolto legnetti, hanno spezzato con mani e piedi i bastoncini più lunghi, hanno fatto palline di carta. Insieme all'educatrice hanno costruito una piccola pira e hanno acceso il fuoco. Sì! Bambini di 2-3 anni hanno fatto il fuoco! Hanno osservato che il fuoco  "scalda", che "le foglie bruciando diventano nere", che "il fumo si muove col vento", e anche che "il fumo brucia negli occhi". Fagiolina, che alla soglia dei suoi 4 anni era la bimba più grande, ha pure fatto la sua marachella prendendo un fiammifero e accendendolo: non l'aveva mai fatto, si è appena appena scottata un dito (ha subito spento il fiammifero e si è data un bacino sul dito: non è rimasto neanche un minimo segno). Ha imparato che il fuoco scotta e che i fiammiferi non sono un gioco. Nanetto, col suo fare concentrato e riflessivo, ha osservato e toccato e annusato tutto quello che desiderava.

Poi i bimbi del nido sono andati a mangiare, noi abbiamo fatto una passeggiata e abbiamo proseguito la nostra giornata. Nel pomeriggio la responsabile della struttura ci ha fatto visitare le aree del nido, illustrandoci le funzioni dei materiali, degli allestimenti, degli spazi, dei mobili. Stanze piene di materiali naturali, di foglie, di sassi, di pigne, di colori, di legnetti. Specchi per osservarsi e osservare. Una stanza dell'accoglienza con grandissime finestre per guardare dal vero le stagioni che si succedono, con uno spazio per coltivare i semini raccolti, e in un angolo gli stivaletti di gomma pronti per uscire.
Abbiamo parlato molto molto a lungo con Federica, l'anima di questo progetto, educatrice ambientale, mamma e molto molto di più. Abbiamo parlato di approcci didattici, di come va la scuola italiana, delle nostre impressioni di genitori (che provano ad essere) attenti, delle nostre delusioni e delle speranze che riponiamo nei nostri figli. Abbiamo parlato di Pedagogia della lumaca, di scuola creativa, di approccio lento, di diritti dei bambini, del diritto di sperimentare il rischio. Il principale ispiratore di Federica ci è sembrato Gianfranco Zavalloni, il grande educatore e maestro purtroppo recentemente scomparso. Ma abbiamo anche osservato materiali steineriani, scritti di Loris Malaguzzi, disegni libri e illustrazioni di Bruno Munari, mobili montessoriani. Abbiamo sbirciato la ricca biblioteca del centro di documentazione ambientale (C.R.E.D.I.A. WWF), in cui oltre a titoli di educazione ambientale, c'erano un mucchio di libri di psicologia dello sviluppo, favole, giochi all'aperto, ... non so neanche io quanta roba c'era, mi è sembrato il paradiso, avrei voluto leggere tutto, c'erano testi che desidero da anni! La nostra lunga chiacchierata è stata interrotta da una nevicata straordinaria, con i fiocchi che venivano giù a valanghe, e che ci ha costretti a saltare in auto il più presto possibile per non rimanere bloccati lassù.

Questa esperienza ce la ricorderemo per un po', e anche i nostri figli.
Speriamo che qualcosa si muova anche da noi, non (o non solo) a livello di asilo nido, dove secondo me ci sono comunque ottime esperienze in corso (il nido montessoriano-psicomotorio che hanno frequentato/frequentano i nostri bimbi ci piace moltissimo, l'ho già scritto), ma a livello di scuola dell'infanzia e scuola elementare, dove secondo me c'è invece ancora tanto-tanto-tanto da fare!

venerdì 30 novembre 2012

Creare una tradizione?



Nella mia famiglia d'origine il calendario dell'avvento non s'è mai fatto. Però mi sembra una cosa carina. Mi sembra che possa aiutare i bambini a comprendere il senso dell'attesa, del tempo che scorre, del gusto di avvicinarsi piano piano ad un evento piacevole.




Io ricordo quando da piccola facevamo l'albero e il presepe, in famiglia. E quando la sera della vigilia si facevano (e si fanno ancora) i cappelletti a mano, tutti insieme intorno al tavolo. E' un momento bello, un momento di condivisione. Io ero/sono sempre molto emozionata. GF invece il Natale lo odia. Io non penso che i bei ricordi vadano costruiti artificiosamente. Le cose belle avvengono, e poi rimangono impresse o meno. Però quest'anno voglio provare ad inaugurare una nuova tradizione nella nostra famigliuola, e allora ho costruito il calendario dell'avvento. Che tra l'altro, tra mommybloggers, se non lo fai sei proprio una sfigata. Però non l'ho fatto per questo, giuro. L'ho fatto perchè Fagiolina ancora non ha molto chiaro lo scorrere dei giorni, e Nanetto ancor meno. E allora magari il calendario può aiutare.
E poi a me aprire una casellina al giorno, all'età dei miei bimbi, sarebbe piaciuto.

Ecco qua il nostro calendario, rigorosamente home-made, rigorosamente tutto riciclato. Costo: zero.


Non faccio il tutorial, è talmente facile che vi metto solo la foto dei materiali usati.


Ciao!

P.S: mi hanno detto che la forma ricorda quella di un fungo atomico... veramente l'intenzione era quella di fare un alberello! Vabè, però le scatoline secondo me sono carine!

lunedì 12 novembre 2012

Grandi e piccini di fronte ad una nuova lingua

In questi giorni, come scrivevo nel post precedente, stiamo iniziando una nuova avventura, quella di BilFam. Io e GF sgranocchiamo un po' di inglese da diversi anni (GF sicuramente meglio di me), anche se la non quotidianità con una lingua straniera arrugginisce sempre di più le nostre conoscenze. Entrambi abbiamo seguito il classico approccio tutto italiano a questa lingua: qualche corso pomeridiano durante le scuole elementari e medie, giusto per imparare qualche parolina, qualche lezione privata durante le superiori (a scuola abbiamo studiato il francese entrambi), qualche vacanza studio in Inghilterra o negli Stati Uniti. Oggi siamo entrambi capaci di leggere speditamente in inglese (tutti gli articoli scientifici sono in inglese, tutti i materiali informatici sono in inglese), riusciamo a sostenere una conversazione con qualche intoppo qua e là, riusciamo a scrivere in modo corretto ma con un lessico non troppo ampio. GF è molto più abile di me a comprendere film, o documentari o telegiornali in lingua originale, specialmente se American English, io spesso non gli sto dietro. Insomma, possiamo dire che l'inglese lo conosciamo, ma non ci sentiamo completamente a nostro agio a comunicare in questa lingua.
Vorremmo che i nostri figli invece fossero capaci di parlare in modo fluente e di comprendere anche le sfumature di una seconda lingua, e per questo stiamo tentando di stimolarli precocemente a comunicare in inglese.

Fagiolina alla scuola materna ha un'insegnante inglese madre-lingua con cui gioca ad imparare qualche nuova parola. Malgrado la maestra sia un pozzo di energia, l'approccio credo sia piuttosto tradizionale: un'ora di "lezione" alla settimana, e tutti i giorni qualche minuto di "ripasso"  per rinforzare ciò che si è imparato. Tutto naturalmente in forma giocosa, con canzoncine, flashcards, animazioni con marionette, ecc... Insomma, Fagiolina conosce alcune parole, ma non le usa per comunicare, non sa dire una frase intera in inglese, dice spesso "questo in inglese si dice così" o chiede "come si dice questa cosa in inglese?". E questo è ben diverso da sapersi esprimere in una seconda lingua. Per questo vogliamo iniziare il percorso di BilFam.

Devo però dire che avere un'insegnante madre lingua in età così precoce è una grandissima marcia in più per la pronuncia. Fagiolina quelle poche parole che sa le pronuncia in perfetto British English.
L'altra sera, ad esempio, ci fa (scusate i limiti della scrittura dei suoni... non ho una tastiera fonetica!):
-Mamma, babbo, come si dice in inglese "bere l'acqua"?
-Si dice "dj(r)ink uota" (=drink water)
-NOOO, si dice "giuink uota"!!
Io e GF ci siamo guardati, e abbiamo dovuto constatare che aveva ragione.
Si dice GIUINK, e non DJ(r)INK, come lo diciamo noi. Noi lo diciamo così, con quella R piccola piccola, cercando di non dirla (perchè John Peter Sloan ci ha detto che la R in inglese NON esiste) ma il nostro cervello ci dice che c'è, e ci rema contro e cerca di farcela dire anche se noi non vogliamo. E perchè il nostro cervello fa così? Perchè noi la parola DRINK l'abbiamo PRIMA letta, e POI pronunciata. E nel nostro cervello si è fissata così, con quella R scritta lì, e per quanto cerchiamo di non dirla, un po' ci viene lo stesso. Fagiolina invece, che non sa leggere, la parola l'ha solo sentita dalla sua insegnante inglese, e quindi la R non c'è. Punto. Lo stesso discorso vale per quella D iniziale.

L'altro giorno parlavo con mia sorella (insegnante) a casa di mia madre (insegnante), e le chiedevo come andasse l'apprendimento dell'inglese del mio nipotino, che fa la terza elementare.
-Che cosa ha imparato D. di inglese? sa dire qualche frase?
-Eh, no, non ancora. Sa qualche parola, qualche frase semplicissima, tipo "I am D....", l'alfabeto...
-Ma come? non ha iniziato da tre anni? e in tre anni ha fatto così poco?
-Eh, ma prima mica sapeva leggere e scrivere! Adesso che sa leggere imparerà...

Ma scusa... ma noi l'italiano l'abbiamo iniziato a parlare e capire quando abbiamo imparato a leggere e scrivere?? una lingua si impara ascoltandola e parlandola, mica leggendola e scrivendola!!

Ecco, se in Italia anche gli insegnanti la pensano così, quando mai i nostri figli impareranno una seconda lingua in maniera non scolastica? La tanto decantata riforma che portava l'inglese fin dalla prima elementare a che serve, se la lingua viene ancora insegnata come 30 anni fa?

Vado a giuincarmi un bicchiere di uota.

domenica 28 ottobre 2012

Tanti progetti

Sto latitando dal blog. Il fatto è che nella nuova casa non abbiamo ancora una connessione decente ad internet, e per adesso ci tocca arrangiarci coi telefonini.
Voglio però aggiornare questo diario sugli avvenimenti delle ultime settimane e sui progetti del momento (a futura memoria...).

-Viviamo ormai da un mese nella nuova casa. Non posso dire che abbiamo fatto un vero e proprio trasloco, ma giorno dopo giorno stiamo svuotando la mansardina delle cose che ci servono volta per volta. Risultato: la vecchia casetta diventa sempre più sola e triste, la nuova rimane sempre una via di mezzo tra un cantiere e un campeggio. Mi dispiace non aver detto "ufficialmente" addio alla casetta che ha visto i nostri primi anni di matrimonio, dove abbiamo concepito i nostri tre figli, dove, tutto sommato, siamo stati bene. Vorrei fare una specie di cerimonia, per dirle grazie di essere stata accogliente con tutti noi.

-Nanetto ha compiuto due anni. La festicciola-merenda che ho organizzato in quattro e quattr'otto con i familiari più stretti è andata molto bene, sono soddisfatta. Nel rinfresco non compariva nemmeno una bevanda gassata, nè patatine-noccioline-schifezze, ma tutte cose preparate da me (comprese alcuni stuzzichini vegani per mio cognato) e che sono state apprezzate da tutti. Nanetto si è divertito a spegnere la candelina un sacco di volte, ma non so se ha capito che era il suo compleanno... però è stato contento!

-Sono stata intervistata da una giornalista del nostro TG Regionale sul tema di maternità e lavoro. Oddio, secondo me sembravo una balena spiaggiata e rigida come un tronco, però ho ricevuto un sacco di complimenti! metto qui il link al servizio: http://www.rai.tv/dl/tgr/regioni/PublishingBlock-e0503c86-9be1-4117-8dde-e20cd23f45ca.html?idVideo=ContentItem-cf25f696-0d0c-44b1-91c1-0e1e9cb8bf14&idArchivio=Buongiorno
Poi uno stralcio dell'intervista è andato in onda anche sul TG regionale delle 14: insomma, mi arrivano in ambulatorio i pazienti che mi dicono di avermi vista in tv e io mi imbarazzo una cifra. GF dice che questo sarà l'inizio della mia carriera politica. Ahahahahah!! Questa ha fatto proprio ride!

-Ho ricominciato a fare qualche turno di notte in guardia medica. Fagiolino non ne vuole sapere di prendere il biberon, neanche se è pieno del mio latte. Ergo... tocca arrangiarsi, come sempre. Santi nonni che si tengono Fagiolina e Nanetto quando devo lavorare!

-Abbiamo iniziato con lo svezzamento di Fagiolino, che, ahimè, ha già oltrepassato la boa dei 6 mesi (mizzica... mi sembra ieri che me lo snuffavo per la prima volta!!). Quattro sole parole come commento: se magna de tutto! W l'autosvezzamento!

Progetti:

-In questi giorni mi sto documentando e sto leggendo molto di didattica montessoriana. Ho anche deviato tutto il budget precedentemente destinato ad un nuovo giaccone sull'acquisto di alcuni libri. Nelle prossime settimane vorrei iniziare a costruire alcuni materiali e, SOPRATTUTTO, voglio organizzare meglio la cameretta dei bimbi. Basta cestone dei giocattoli: i bambini lo schifano, i giocattoli non li interessano, l'unica sua funzione è quella di diventare una barchetta dopo essere stato svuotato (e dopo che il contenuto è stato sparpagliato in ogni dove). Fagiolina passa ore a giocare con due-tre pezze di stoffa o con spaghi e elastici, ignorando bellamente pupazzi cantanti o bambole lagnanti. Nanetto sembra vagamente interessato alle macchinine, ma sostanzialmente segue la sorella come un'ombra. MENO E' MEGLIO: questo dovrà essere il mio mantra. Organizzerò degli scaffali bassi, accessibili, con alcuni materiali montessoriani, sensory tubs, materiali per la manipolazione e per le arti grafiche, materiali da costruzione, stoffe, travestimenti. Uno specchio basso per osservarsi. Un appendiabiti ad altezza bimbi e delle sacche per riporre autonomamente i vestiti del giorno e i pigiami della notte. Una piantina da accudire. "Ogni cosa al suo posto e un posto per ogni cosa".

-Lavoretti, lavoretti, lavoretti. Ho scoperto il blog La pappa dolce e sono impazzita. Vorrei fare tutto, vorrei copiare tutto. Sto accarezzando l'idea dell'homeschooling. Ma questo è un'idea che sta prendendo forma solo ora dentro di me. Per adesso proporrò delle attività ai bimbi. Vediamo come va.

-BilFam: abbiamo iniziato un percorso per diventare una famiglia bilingue. Ci siamo iscritti ad un interessantissimo progetto dell'Università La Sapienza di Roma per imparare a comunicare in inglese, noi e i nostri bimbi. Ci vorrà un bell'impegno, ma ci proveremo. Chissà che non sia il primo passo verso l'obiettivo di trasferirci all'estero?

Passo e chiudo. Anzi, se ce la faccio pubblico il menù della prossima settimana. Forse.


mercoledì 10 ottobre 2012

GF e l'università


Scrivo per conto di GF, che in questi giorni è sotto esame e non ha tempo di raccontare. E poi, quando avrà fatto l'esame, probabilmente non avrà più voglia. Sono giorni pieni, pienissimi. Siamo da qualche tempo nella nuova casa, ma senza aver fatto un trasloco "ufficiale", per cui viviamo in mezzo a borse e scatoloni. Sembra di essere in campeggio.
Ad incasinarci ulteriormente la vita ci si mette l'università.
Ora io non vorrei fare quella del "te l'avevo detto!", ma quando, anni fa, GF mi disse: "voglio ricominciare a studiare all'università, voglio prendermi 'sto pezzo di carta", io, che invece stavo finalmente per uscire da quel mondo, l' avevo detto che sarebbero state lacrime e sangue. E incazzature. Lo studio, la cultura, l'amore per il sapere, la passione... sticazzi. Un sacco di casini burocratici, una montagna di m... che i professori ti fanno ingoiare, pure se sei alla soglia dei 40 anni e sei un padre di famiglia, un pacco di soldi da spendere.

Veniamo alla storia recente: ad agosto GF decide di dare, per settembre, l'esame di Diritto delle nuove tecnologie, corso di laurea in informatica. Un esame piccolo, sulla carta, da 6 crediti.
Sul sito dell'università c'è il programma del corso (1). Poi c'è la pagina del corso, dove è pubblicato il programma di studio (2). C'è però anche un'altra area, cui si accede solo con password, in cui c'è ancora un altro programma (3). GF tenta di contattare via mail la professoressa per avere la password, ma niente. Siamo ad agosto! Aspetta che ti riaspetta, GF decide di chiedere informazioni ad un suo collega di studi (e lavoratore), che aveva appena superato l'esame in questione. Il collega rassicura GF dicendogli che l'esame è "una semplice chiacchierata" e gli fornisce la password, grazie alla quale GF scarica gli appunti e le presentazioni powerpoint. GF, diligente, si studia tutti gli appunti, e anche le presentazioni...

Ecco, apriamo una parentesi: le presentazioni. Parliamone. Avete presente quelle slides con i pulcini-pio che ballano, gli omini col punto esclamativo in testa, oppure quelle slides pienepienefittefitte che non ci si legge niente, oppure quelle vuotevuote con solo un punto interrogativo in mezzo? Sì, insomma, le slides che tutti noi abbiamo fatto per la nostra prima presentazione in pubblico, quando avevamo 20 anni e facevamo una prova di lezione ai nostri compagni di università. Ecco, quelle. GF ha dovuto "studiare" su centinaia di quelle diapo.  Me ne ha anche mostrata una con un bambino che vomitava nel WC. Giuro.

Saldo nel cuore e fiero nel portamento, a settembre GF si presenta all'esame.
E lì scopre che l'esame non era "una semplice chiacchierata". La prof non lo fa neanche sedere e gli sciorina davanti testi su testi su cui era assolutamente necessario studiare per giungere preparati all'esame. Insomma, una montagna di pagine. LIBRI interi, altro che presentazioni con bimbi vomitosi. La prof: "scusi, ma perchè non mi ha contattata?" GF: "veramente le ho scritto una email..." Prof: "non è possibile, io sono sempre reperibile!" GF: "era agosto, e ho pensato che fosse in ferie... Prof: "beh, poteva insistere, mi poteva telefonare!" Seee, voglio proprio vedere se ti telefonava ad agosto... E metti sul tuo sito un programma CHIARO, accessibile, inconfutabile! Pare un gioco elettronico, dove devi superare un livello per avere la chiave grazie alla quale accedi al livello successivo!
Prof: "E comunque, l'area riservata è, appunto, riservata agli studenti che frequentano le lezioni. Lei, che non frequenta, deve fare TUTTO il programma che trova sul sito. E poi, mi dia un po' il nome di chi le ha dato la password!".
Siore e siore, scegliete la carta, carta vince, carta perde, programma vince, programma perde: Programma 1 sul sitone megagalattico dell'università, che viene pubblicato ogni tot anni. Programma 2 sul sito della prof, con una lista di file e pdf "necessari" e un'altra lista di testi "di approfondimento" (che vuol dire? bisogna studiarli o no?). Programma 3 cui accedono solo gli iniziati in possesso della password. Che poi si scopre che è solo per i frequentanti. Che i non frequentanti dovevano fare il Programma 2. O era il programma 1 ???

GF, sempre diligente, scarica i nuovi appunti, ma si arena sui libri. Due libri da comprare, circa 40 euro ciascuno, sui quali dovrebbe però studiare solo alcuni capitoli. Insomma... 80 euri per poche pagine? Ma poi... LIBRI?? Nell'era del digitale, alla facoltà di informatica, ancora si deve studiare su libri cartacei? Cerca di qua, cerca di là, alla fine lo convinco ad andare alla biblioteca dell'università per farsi dare in prestito esterno i suddetti libri.
Noi si prende, si parte per la bella gita di 100 km necessaria per raggiungere l'uni, la gita si trasforma in un diluvio universale che dio la manda, il pupo in macchina per fortuna è buonissimo. GF arriva alla biblioteca, e una studentessa-bambina al banco gli dice: "Eh, no, guarda, QUESTO libro non te lo possiamo dare in prestito... sai... per la verità ce l'abbiamo solo fotocopiato..." E gli piazza davanti un mucchietto di fotocopie. Comecome? La BIBLIOTECA UNIVERSITARIA ha il libro di testo SOLO FOTOCOPIATO? E questa professoressa ha messo come libro INDISPENSABILE per superare l'esame un libro che la biblioteca non possiede??
Bambina: "Eh... se lo vuoi te lo devi fotocopiare..., però devi fartele da solo le copie... guarda, devi fare la tesserina per la fotocopiatrice che costa 5 o 10 euro... e la macchina non dà resto..."

Adesso sorvoliamo su gli smoccoli e gli accidenti che GF ha inviato a prof, ragazzina, biblioteca, università e tutta l'editoria universitaria. Concentriamoci sui fatti. E ricordiamo sempre che stiamo parlando della facoltà di INFORMATICA. Non di archeologia. Informatica.
-Gli studenti italiani non riescono a parlare con i loro professori, perchè i professori sono distanti, poco raggiungibili, poco disponibili, poco chiari. I professori ancora non usano le email come strumento quotidiano di lavoro.
-I professori non forniscono programmi di studio chiari, organizzati, coerenti e accessibili a tutti.
-I professori pretendono che gli studenti studino su costosi libri cartacei (nell'era dell'e-book e dei pdf).
-I professori consigliano libri che la biblioteca universitaria non possiede. O se li possiede non li dà in prestito.
-Uno studente paga una pacca di tasse universitarie. IN PIU' deve spendere un'altra pacca per comprare libri indispensabili a superare un esame, dal momento che tali libri non può averli in alcun altro modo.
-La biblioteca è tappezzata di cartelli "Vietato fotocopiare libri" e poi ha un libro fotocopiato. E ti consiglia di fotocopiarlo!!

E comunque ho sintetizzato molto.
La vicenda è tutta in fieri, vediamo che succederà lunedì, il giorno dell'esame.
Oggi ho letto questo articolo, e l'ho trovato molto, ma moltomoltomolto calzante: http://www.repubblica.it/scuola/2012/10/10/news/studenti_domande_a_ministro-44207535/?ref=HREC2-1

In particolare:
Innovazione della didattica. Mentre nel resto d'Europa da anni si sperimentano forme innovative di didattica che puntano ad un maggiore coinvolgimento degli studenti all'interno delle classi, ad una completa condivisione dei programmi, alla possibilità degli studenti di poter scegliere e modellare il proprio percorso in base alle proprie passioni ed ai propri interessi, in Italia ci ritroviamo ancora con un modello frontale di lezione che non crea alcuna interazione fra studente ed insegnante, con materiali didattici preistorici, con  programmi estremamente datati che non tengono minimamente conto dell'evoluzione che il nostro paese e la nostra società ha avuto negli ultimi sessanta anni. Ci rendiamo conto quotidianamente che il valore formativo dell'istruzione pubblica italiana diminuisce di anno in anno. Questo Governo non crede che sia arrivato il momento di attuare una riforma della didattica, partendo magari dalle proposte fatte dagli studenti?

E quando ci capita di vedere le lezioni online delle Università di Stantford, di Cambridge o tante altre, ci viene da piangere.
La cultura dovrebbe essere un bene di tutti.

domenica 30 settembre 2012

L'asilo nido: l'inserimento

Ed eccoci quasi arrivati al traguardo del primo mese di nido per Nanetto.
Mamma mia, quanto sono diversi i bambini! Ti sembra di esserti comportato con loro allo stesso modo, di aver seguito le stesse regole, i geni di mamma e babbo sono sempre quelli, eppure...
Mi dicevo: ci sei già passata con Fagiolina, che sarà mai questo inserimento? Vedrai che sarà più o meno lo stesso! Anche il nido è lo stesso!!

Eh, no!

Nanetto è tutto di un'altra pasta.
Nanetto è il nostro patatino buono, non è Fagiolina-carroarmato.
E così anche io, per niente avvezza ai pianti di commiato mattutino (Fagiolina non ha mai fatto una lacrima) ho assaggiato l'amaro calice. E fa male, uuhhh, se fa male!

Le tappe dell'inserimento sono state:
1° giorno: io e Nanetto siamo stati insieme un'oretta al nido. Lui ha preso un pochino confidenza con gli ambienti e i giochi e ha conosciuto la sua educatrice di riferimento; un paio di volte è tornato da me per prendermi la mano, per la maggior parte del tempo si è ciucciato l'adorato dito.
2° giorno: io sono entrata con Nanetto, siamo stati insieme mezz'ora, poi l'ho salutato e sono uscita dall'aula per un'altra mezz'ora. Sono rimasta in una stanza vicina con l'orecchio teso e non ho sentito strepiti di sorta.
3° giorno: entrata con Nanetto, saluto quasi subito, attesa fuori un'ora. Durante quest'ora ho sentito una decina di minuti di pianto, vicino alla porta. Che pena! La maestra mi ha poi detto che andava bene così, perchè sembrava quasi, nei giorni precedenti, che Nanetto non avesse realizzato cosa stava succedendo, e che quindi non avesse avuto modo di reagire. Il suo pianto significava che si stava rendendo conto della novità.
Ecco, diciamo quindi che dal quarto giorno in poi Nanetto ha reagito.

I pianti, purtroppo, si sono ripetuti quasi ogni mattina. E poi Nanetto non piange urlando e strepitando, ma fa una lagna, un lamento straziante che ti distrugge psicologicamente. Lo saluti, gli dici "mamma torna fra poco, adesso va a lavorare e poi viene a prenderti" e ti senti di schifo. Ti vengono tutti i dubbi del mondo. Pensi che sei un'egoista e lo sottoponi a questo strazio mentre potresti evitarglielo (potresti??) e tenerlo a casa con te. Lo lasci solo 3 ore, ma non passano mai!  Quando lo torni a prendere pendi dalle labbra dell'educatrice come se dalle sue parole dipendesse la vita o la morte. Desideri terribilmente che ti dica che, malgrado 5 minuti di lacrime iniziali, la giornata è poi andata liscia e serena, e il Nanetto ha giocato e si è divertito come un matto. Insomma... che ansia! E devi anche cercare di non trasmettergliela, perchè lui si accorge di tutto, e se si rende conto che non sei tranquilla, anche lui poi si sfiducia.

Vabè, per farla breve, pare che sia riuscita, in questa ultima settimana, a trovare la formula magica. Riti, riti e ancora riti. Tutte le mattine gli stessi riti. Nanetto nella ripetizione trova sicurezza e tranquillità. Si entra in macchina con il cappellino (che ormai è diventato il suo oggetto transizionale), lo prendo in braccio per uscire dall'auto, e mentre cammino dal parcheggio alla porta dell'asilo gli anticipo che andrò a lavorare, ma che tornerò presto presto a prenderlo (ho notato che se gli dico questa formula  al momento di lasciarlo, quando è con la lacrima sul ciglio, già non mi ascolta più). Poi gli faccio suonare il campanello. Poi salutiamo le farfalle e i pupazzetti dell'atrio. Poi gli faccio bussare alla porta della sua aula. Infine lo lascio nelle braccia della maestra, lo saluto, lo bacio e me ne vado piuttosto rapidamente, senza ripensamenti e sguardi all'indietro. Mi deve vedere sicura. Fiduciosa. Tranquilla. Ecco!
Insomma, solo quest'ultima settimana Nanetto non ha pianto all'ingresso (e neanche io, a casa).

Durante la giornata Nanetto gioca, prende (e dà, credo) morsi e botte, si sfoga in Stanza Magica, mangia con appetito. Dimostra tutta la sua insofferenza attaccandosi ai suoi oggetti: non vuole togliere MAI il cappellino, non vuole essere spogliato, non vuole essere cambiato. Povere maestre! Lo so bene che piccolo mostro può diventare quando non vuole togliere il pannolino sporco! Non parlando ancora non è facile per lui esprimere bisogni e fastidi, per cui è necessario, per noi adulti, imparare ad interpretare i suoi gesti e le sue richieste non verbali. Ma mi sembra che qualcosa si stia muovendo, e anche Nanetto sta imparando a farsi capire sempre meglio.

Insomma, 'sto primo mese l'abbiamo sfangata.
Mi è tornata la gastrite.
Era dai tempi della specializzazione che non avevo più la gastrite.

Ma non ci devo pensare, perchè  domani, lunedì, Nanetto dovrà avere ancora una volta al suo fianco una mamma sorridente e allegra, pronta a salutare farfalline e coniglietti e a traghettarlo verso mille nuove fantastiche avventureeeee!!!

sabato 29 settembre 2012

Opinioni diverse

Fagiolina ha iniziato da un paio di settimane a frequentare un corso di ginnastica artistica. Lì abbiamo incontrato la sua amichetta della scuola dell'infanzia, e lei ne è stata molto contenta. Tutti i genitori possono assistere alla lezione da dietro una vetrata, e capita così di chiacchierare con le altre mamme.
L'altro giorno mi è capitato quindi di parlare con la mamma della sua amichetta.
Ho provato ad affrontare diversi argomenti, ma la differenza di vedute era abissale...

Lei: -Sai, io alla mattina devo essere al lavoro alle 9, quindi sveglio E. alle 8 e alle 8,30 è già all'asilo.
Io: -Beh, brava, complimenti, siete velocissimi! Noi ci mettiamo un'ora e mezzo, per vestirli, lavarli, fare colazione...
Lei: -Eh no, ma E. la colazione non me la fa più. Da quando ha smesso a prendere il biberon, due mesi fa (a 4 anni???) non mangia più niente. Ma cosa vuoi, tanto anche io, se prendo un caffè alla mattina già è tanto!
Io: -Ehm, invece per noi la colazione è un momento di condivisione, la facciamo tutti e 4 insieme, seduti a tavola. E poi è il pasto più importante della giornata...
Lei: -...

Passano 5 minuti.
Lei: -Che ne pensi delle maestre della scuola materna di Fagiolina?
Io: -Eh, abbiamo avuto un inserimento un pochino difficile, sai, con tutte quelle nuove regole...
Lei: -Comunque, la scuola ha una marcia in più, i bambini alle elementari poi si trovano benissimo!
Io: -Sì, però ho saputo che all'ultimo anno di materna li scolarizzano molto, io non sono contenta, voglio che giochino...
Lei: -Ma no, che dici? Imparano a tenere bene l'astuccio, le loro cose, e poi imparano le letterine!
Io: -Ma tanto le letterine le fanno in prima elementare! Mi sembra che 'sti bimbi li facciano stare troppo seduti...
Lei: -No, no, va bene così! Cosa li vuoi far arrivare, come dei selvaggi alle elementari? Almeno si abituano fin da subito a stare sui banchi!

Vabè, allora mandiamoli a lavorare, che così imparano subito che tanto dovranno sgobbare tutta la vita!

Dopo altri 5 minuti:
Lei: -Hai visto che in classe di Fagiolina ci sono 3 bambini di meno quest'anno?
Io: -Sì, come mai?
Lei: -Eh, per esempio A. è passata direttamente all'ultimo anno, così andrà alle elementari un anno prima.
Io: -Ah. Ma perchè fanno queste cose? Sai, io i genitori che fanno anticipare la scuola ai bambini proprio non li capisco: io sono proprio contraria! E lasciamoli giocare 'sti poveri figli!
Gelo.
Poi mi sono ricordata: E., sua figlia, ha iniziato la materna a 2 anni, anzichè a 3, così da anticipare di un anno l'intero ciclo pre-scolastico e scolastico.

Mi sa che mi sono giocata l'amicizia di questa mamma.

mercoledì 26 settembre 2012

Menù e spesa per 4 a meno di 100 euro a settimana: 24-30 settembre

Sono malata. Sono un catorcio. Tosse, raffreddore, mal di gola, febbre.
Abbiate pazienza. Ecco qua il menù e la spesa settimanale, cui ho aggiunto qualche precisazione sulle ricette. Siccome ho poca voglia di fare la spesa, ho arrangiato i pasti in modo da utilizzare per lo più ciò che avevo già in casa.
Passo e chiudo, per adesso.


MENU' SETTIMANALE 24-30 SETTEMBRE

GIORNOPRANZOCENA
LUNEDÌSpaghetti alla carbonaraPolpette di carne
Insalata mista
MARTEDÌRisotto con zuccaMerluzzetti e acciughe al forno
Insalata di patate
MERCOLEDÌPancotto con passato di verdure
Melanzane in potacchio
Piadine "finta pizza" con pomodoro e mozzarella
GIOVEDÌGnudi di spinaci e ricotta con pomodoro e basilicoMuffins salati con zucca e pancetta
Fagiolini in insalata

VENERDÌPasta con acciughe e molliche di paneZuppa di cipolle gratinata
Crepes ai funghi
SABATOPolenta conciaPanini con “hamburger” di fagioli, pomodorini e insalata
DOMENICAPasta di farro con pesto rosa rapido
Involtini di prosciutto cotto, formaggio spalmabile e carote
Cavolini di bruxelles e wurstel di pollo BIO saltati in padella
Patatine al cartoccio/fritte



RICETTE:

Piadine “finta pizza” con pomodoro e mozzarella (da una ricetta di E.Parodi)

Stendere su una piadina grande un velo di passata di pomodoro, aggiungere mozzarella a pezzetti, e completare a piacere come una pizza.
Terminare con un giro d'olio, un pizzico di basilico e cuocere 5 minuti in forno caldo a 220°C. Se si usano piadine già confezionate salare con moderazione!

Melanzane in potacchio

Tagliare una melanzana a listarelle e metterle a bagno in una ciotola con acqua e due cucchiai di sale grosso per 30 minuti. Scaldare in una padella antiaderente tre cucchiai d'olio e uno spicchio d'aglio, aggiungere la melanzana ben strizzata dall'acqua amara e un rametto di rosmarino; far rosolare 3 minuti, sfumare con vino bianco, e poi far cuocere aggiungendo se necessario un po' d'acqua, per circa 20 minuti. Aggiustare di sale.

Pasta con acciughe e molliche di pane

Scaldare in una padella abbondante olio con uno spicchio d'aglio facendo attenzione a non farlo bruciare; appena è dorato toglierlo e aggiungere tutte le acciughe di una scatoletta, schiacciandole con una forchetta fino a che non siano disfatte. Aggiungere quindi la mollica di pane raffermo sbriciolata (o anche pangrattato), girare costantemente fino a che non sarà ben dorata. Versare il tutto su spaghetti o linguine al dente, completare (se piace) con parmigiano o pecorino.

Pesto rosa rapido

Mettere nel mixer una manciata di basilico, una manciata di mandorle, un cucchiaio di ricotta, due cucchiai d'olio, un cucchiaio di passata di pomodoro e un pizzico di sale; frullare fino a che non diventi una crema.

Muffins salati con zucca e pancetta

Rosolare in padella la pancetta tagliata a dadini. In una ciotola mischiare 200 g farina, 100 g parmigiano, la polpa della zucca lessata e schiacciato con la forchetta, pepe, una bustina di lievito istantaneo per torte salate, la pancetta. In un'altra ciotola mischiare 2 uova, 50 g olio di semi, mezzo bicchiere di latte vegetale. Mischiare rapidamente liquidi e solidi (aggiungere latte se l'impasto fosse troppo asciutto, o farina se fosse troppo liquido), versare negli stampini da muffin e cuocere 30 minuti in forno a 180°C.




 SPESA SETTIMANALE 24/30 SETTEMBRE

pasta 500 g
pastina 200
carne macinata mista 500 g
insalata
riso 250 g
zucca 500 g
merluzzi: 5 piccoli
acciughe: 400 g
patate: 2 kg
verdure miste per brodo: carote, cipolle, zucchine, ecc..
melanzane: 1 tonda
spinaci surgelati: 1 busta
fagiolini: 500 g
ricotta: 250 g
passata di pomodoro: 1 barattolo
farina: 2 kg
pancetta: 1 fetta da 50 g
acciughe in scatola: 1 confezione
cipolle rosse: 1 kg
uova: 12
funghi: 500 g
farina per polenta: 500 g
toma piemontese: 200 g
burro: 500 g
fagioli secchi: 200 g
pomodorini: 500 g
cavolini di bruxelles: 300 g
wurstel di pollo BIO: 6
prosciutto cotto: 150
Philadelphia: 1 confezione piccola
mozzarelle: 3


sabato 22 settembre 2012

La dottorina fantasma e il degrado sotto casa

POST PER STOMACI FORTI: SE SIETE IMPRESSIONABILI NON LEGGETE

Oggi mi gira male, e so benissimo perchè.
Nell'ultimo mese si è fatto un gran parlare, in questa nostra Italietta, della riforma delle cure primarie, del cosiddetto Decreto Balduzzi, dei medici di famiglia finalmente disponibili 24 ore su 24, di grandi studi associati, di cartella clinica elettronica, informatizzata, condivisa, supersonica!
I sindacati, i politici, i giornalisti tutti a riempirsi la bocca di rivoluzioni e misure straordinarie, tutti a dire che finalmente si mette fine quel buco assistenziale che c'era di notte e nei week-end, che finalmente i Pronto Soccorso non saranno più intasati di pazienti che non sanno a chi rivolgersi quando il medico di famiglia non c'è.
E poco conta che un esercito di dottorini-guardie mediche, come me, lavora tutte le notti, tutti i fine settimana, tutti i Natali, le Pasque e i ferragosti; poco conta che se non ci fossimo noi a fare da filtro, sul territorio, i Pronto Soccorso sarebbero gonfi di gente col mal di gola o con le punture d'insetto; poco conta che facciamo turni di 12 ore cascasse il mondo o venissero giù 2 metri di neve (come quest'inverno), senza maternità, senza allattamento, senza malattia, senza ferie pagate.

Oggi mi gira male perchè i medici di famiglia e i medici ospedalieri non fanno il loro mestiere. Perchè nelle case c'è gente che non sa dove sbattere la testa e allora chiama il dottorino di turno e lo implora di andare ad aiutare. E il dottorino ci va, e anche subito. Ma pare che questo, i politici, non lo sappiano.
Oggi mi chiama il figlio di un uomo di 74 anni, dimesso 3 giorni fa dall'ospedale ove era stato ricoverato per un ictus; il paziente è allettato ed emiparetico, e il figlio mentre lo cambiava si è accorto che aveva un cerotto   nella zona dell'osso sacro. Tolto il cerotto, è apparsa una piaga da decubito che ha gettato nel panico tutta la famiglia: come trattarla? come medicarla? Al telefono mi pregano di trovare un infermiere a domicilio per aiutarli a gestire la situazione. Contatto l'infermiere del distretto: mi dice che non può andare prima di lunedì, e che comunque serve la richiesta del medico curante. Di fronte alla preoccupazione dei familiari, decido di andare io a valutare la situazione.
Arrivata a casa del paziente, di fronte a figlio e moglie più che agitati, giro il paziente e constato che la situazione è disastrosa: una piaga profonda quasi fino all'osso e ampia quanto tutto il sacro fa bella mostra di sè. I familiari cascano dalle nuvole: in 3 giorni non si erano accorti quasi di nulla. Io non ho nè strumenti nè presidi per il trattamento di queste lesioni (trattamento che è comunque di competenza infermieristica), ma spiego loro come medicare le ferite in attesa che arrivi lunedì e che il medico di famiglia smuova il culo venga a vedere il suo paziente e attivi l'assistenza infermieristica domiciliare necessaria. Sguardi vacui accolgono le mie spiegazioni. Allora mi armo di pazienza, medico le ferite, mostro come fare, giro il paziente di qua e di là, spiego come lavarlo, come mettere una traversa, come mobilizzarlo in modo da non aggravare la situazione. E mentre lo faccio trovo altre lesioni, sul fianco, sui malleoli, e li mostro ai familiari, e li medico. Il figlio non aveva idea nemmeno di come toccare il padre. Poi osservo la bocca del paziente, e vedo una patina giallastra che ricopre lingua, gengive, dentiera. Chiedo da quanto non lavano la dentiera, e mi rispondono che non lo sanno, che in ospedale l'hanno sempre lasciata lì, nessuno ha detto loro di toglierla. Insomma, 'st'uomo aveva la dentiera da un mese, e nessuno gliela aveva tolta e lavata. La situazione poteva sembrare quasi comica, se non fosse stata in realtà tragica: io che tento di togliere la dentiera appiccicata al palato di quest'uomo, lui che si sforza di aiutarmi con la lingua ma la paresi glielo impedisce, i familiari che mi dicono di lasciar stare. Gli pulisco la bocca, che è piena di micosi, la lingua si spella e ferisce, sanguina; gli tolgo la dentiera, mostro come pulire la bocca, prescrivo un antimicotico. I familiari sembrano cadere dalle nuvole. La moglie mi porta un contenitore per mettere la dentiera che definirlo lercio è un complimento. "Ma signora, mi porti un bicchiere pulito, almeno!" "Eh, ma mio marito ha sempre usato questo...".
Sono incazzata. Sono impietosita. Sono affranta. Sono disgustata.
Cosa fare di fronte a queste situazioni di degrado, di abbandono?
Con chi prendersela?
1) Me la prendo con i medici ospedalieri, perchè sulla lettera di dimissione, lunga 3 pagine e mezzo di particolari elettrocardiografici e radiologici, NON FACEVANO ALCUN CENNO alle piaghe con cui l'avevano mandato a casa; perchè non si sono curati di istruire minimamente i familiari su come prendersi cura del loro caro; perchè in ospedale le piaghe NON DEVONO VENIRE, punto e basta; perchè non si sono preoccupati che l'ambiente che accoglieva il paziente fosse adeguato
2) Me la prendo col medico di famiglia: quando i familiari sono andati a portargli la lettera di dimissione e a farsi prescrivere cateteri, pannoloni e medicine ha fatto solo il suo compitino, ha trascritto le ricette, non si è neanche chiesto se era necessario visitarlo a domicilio, verificare le condizioni cliniche, attivare un'assistenza domiciliare o ricoverarlo in una struttura per lungodegenti; il medico di famiglia dovrebbe conoscere i suoi pazienti, la loro situazione familiare e ambientale, e di fronte ad un caso così delicato DOVEVA SAPERE che i familiari non sarebbero stati in grado di gestirlo adeguatamente
3) Me la prendo coi familiari (anche se sono le vittime, poveretti): io capisco che quando il livello culturale è molto basso e difficile anche porsi le domande, interrogarsi sul da farsi. Ma cazzo! Guardare nella bocca di un uomo e vedere che è pieno di croste e pappetta gialla puzzolente, rendersi conto che non toglie e lava la dentiera da un mese... Dio! Non ci vuole un genio! Gliel'avranno dato da mangiare, o no? Lo avranno cambiato il pannolone, o no? E possibile che quando l'hanno cambiato non si sono accorti che era tutto una piaga?

Oggi dovrei essere contenta, perchè in mezzo a tante scemenze di cui mi devo occupare quando lavoro in guardia medica, dai pizzichi di zanzare ai brufoli, oggi ho finalmente e veramente aiutato qualcuno. Eppure mi gira male, perchè io non esisto, i medici di guardia medica non esistono, sono solo dei fantasmi, mentre i medici veri sono gli altri, quelli che lavorano di giorno ma che -finalmente!- ci saranno anche di notte e nei fine settimana. Loro sono quelli bravi, quelli di cui tutti abbiamo bisogno. Mica noi, che puliamo le dentiere.


domenica 16 settembre 2012

Menù e spesa per 4 a meno di 100 euro a settimana: 17-22 settembre


Oggi è tempo bello, e pare proprio che i pazienti stiano tutti in salute, ergo in guardia medica c'è poco da fare (ecco... le ultime parole famose!). Ne approfitto per fare un po' di planning per la settimana entrante. Chissà se sarà la volta buona per riuscire a traslocare? Uhm... ne dubito, ma domani voglio fare un raid di pulizie alla nuova casa.
Qui trovate le indicazioni generali per i miei menù a meno di 100 euro a settimana.
In frigo e in dispensa mi sono rimaste alcune cose da smaltire: carote, pasta, ceci secchi, orzo perlato, qualche uovo, gli gnocchi che avevo fatto due settimane fa e congelato. Mercoledì sarà il mio compleanno, e vorrei regalarmi anche un dolcetto da condividere con la famigliuola: ne ho trovato uno su Veganblog.it che mi ha parecchio incuriosita, vediamo se trovo il tempo di farlo. Se il regalo che ho chiesto a GF arriverà in tempo, magari riesco anche a fare i tortelli di zucca per sabato! ;-)


Dalla scorsa settimana Fagiolina e Nanetto pranzano all'asilo, perciò il pranzo lo preparo solo per me e GF; in compenso, per cena ho deciso di abbondare con pesce e vegetali, dal momento che i bimbi si mangiano la carne due volte a settimana a scuola. Ci sono inoltre un sacco di erbe aromatiche sul balcone di mia madre che aspettano di essere consumate o conservate per l'inverno: mica vorremo farle morire di freddo senza l'onore di essere utilizzate?
Infine, ecco qui un link con l'elenco della frutta e verdura di stagione mese per mese.
Nel menù trovate anche qualche link alle ricette cui mi ispiro.

 MENU' SETTIMANALE 17-23 SETTEMBRE

GIORNOPRANZOCENA
LUNEDÌPasta con melanzane in bianco
Porri in agrodolce
Pane pita con falafel, salsa allo yogurt, pomodorini e insalata
MARTEDÌPatate al cartoccio con crema di yogurt e funghiPolpettone di pesce
Insalata mista
MERCOLEDÌRisotto all'ortolana
Bietole al limone
Involtini di pollo
Carote in insalata
Mousse di fagioli al cioccolato
GIOVEDÌGnocchi di patate al pomodoro
Radicchio al forno
Zuppa di legumi e cereali con crostini di pane

VENERDÌSpaghetti al pesto di erbe aromatiche e mandorle
Piadine con Philadelphia e Rucola
Branzini al cartoccio con funghi e olive
Patate al forno
SABATOMinestrone di orzoTorta salata con ricotta e broccoletti
DOMENICATortelli di zucca alla ferrarese*
Fagiolini
Bresaola con rucola e parmigiano
Bruschette miste

*cioè senza amaretti e senza mostarda, conditi con burro (o olio) e formaggio



SPESA SETTIMANALE 17/22 SETTEMBRE

pomodorini 500 g
melanzane 300 g
porri 600 g
yogurt greco. 2 confezioni
insalata: 2 cespi
farina semiintegrale 2 kg
farina integrale 1 kg
cipolle: 2
patate: 2 kg
filetto di pesce fresco: 400 g
uova: 6
riso: 500 g
bietole: 600 g
petto di pollo: 6 fettine
radicchio: 2 cespi
branzini: 1 kg
olive nere: 1 barattolo
funghi misti: 500 g
broccoli: 300 g
fagiolini: 1 kg
rucola: 1 mazzetto
latte. 1 litro avena, 1 litro riso
bresaola: 300 g
zucca: 1 kg
pancetta affumicata: 100 g
frutta: 3 kg mista
pannolini
cereali misti per colazione
pancetta affumicata: 100 g
ricotta: 250 g
carote: 500 g


sabato 15 settembre 2012

Come riutilizzare le boccette vuote

Il trasloco mi costringe a fare pulizia del superfluo ed eliminare (per quanto possibile) ciò che non serve più. Tutti in casa abbiamo una miriade di flaconcini-campione aperti da tempo: li abbiamo lasciati lì dicendoci che sarebbero stati utili, magari in viaggio.


E poi sono scaduti. Eh sì, perchè i cosmetici, i detergenti, le creme, ecc... scadono dopo 6 o 12 mesi (quelli naturali, che contengono pochi conservanti, ancora meno).
Io ho deciso di riutilizzarli così: ho staccato le etichette originarie, ho stampato un po' di etichette scaricate da Google immagini e le ho incollate sui flaconcini.


I miei bimbi adorano giocare con la cucina giocattolo che ho costruito "pimpando" un comodino IKEA: questi staranno benissimo nella dispensa!

venerdì 14 settembre 2012

Riciclo estremo

Chi avrebbe il coraggio di mangiare due pesche ridotte così?



Io!!
Su una bella crostata, con una manciata di mandorle a pezzi:


Gnam gnam!!

giovedì 13 settembre 2012

Ci ... in testa e ci dicono che piove

La citazione colta del titolo oggi è d'obbligo.

Ore 00,45.
Ore 2,30.
Ore 4.
Ore 5,30.
Ore 6,30.
Questi i risvegli di Fagiolino durante l'ultima notte. 45 minuti di veglia ogni volta. Alle 5 ero lì che lo supplicavo di avere pietà di me.

Ore 8,15: sveglia per tutti.
Colazionelavarsivestirsiuscire tutti e 5. Col diluvio che veniva giù. E mio padre che, mentre ci fiondiamo per le scale, blocca Fagiolina e le fa il lavaggio del cervello su quanto sia freddo e su quanto  sia dissennata la mamma che stamattina non le ha messo la felpa per andare all'asilo.

Ore 9,05: Fagiolina entra alla scuola materna.
Ore 9,15: a 300 metri dall'asilo di Nanetto c'è un incidente stradale che blocca la strada. Aspettiamo 5, 10, 15 minuti in macchina, con Nanetto che si innervosisce e Fagiolino che piange proprio. Niente, le auto incidentate non si muovono, i conducenti litigano, la fila si allunga, la strada da fare a piedi col Nanetto in braccio sotto il diluvio (e senza ombrello, che quando serve non c'è MAI) è troppa. Chiamiamo i vigili.
"C'è un incidente stradale vicino all'asilo XXX, venite per favore che dobbiamo portare i bambini a scuola."
"Asilo XXX? E dove sta?"
"... Scusate, ma voi non sapete dove sta l'asilo XXX? Non siete i vigili? Siamo in via YYY!"
"Mah... comunque abbiamo chiamato i carabinieri, dovrebbero essere lì a momenti".
E allora chiamiamo i carabinieri.
"Pronto, carabinieri? C'è un incidente stradale in via YYY, vicino all'asilo XXX, potete venire subito?"
"Dove?
"In via YYY, gliel'ho già detto! ...ma, scusi, non avete già ricevuto la comunicazione dai vigili?"
"No. Appena possibile mandiamo una pattuglia. Ha detto via ZZZ?"
"..."

Dopo altri 15 minuti decidiamo di fare retromarcia e raggiungere l'asilo prendendo un clamoroso controsenso. Non prima di aver litigato, io e GF, su come risolvere la situazione.
Ore 9,50: Nanetto entra all'asilo.
Le macchine incidentate sono ancora lì. Nessuna traccia di uomini in qualsiasi divisa.

E'ora di portare Fagiolino a fare il vaccino. E ora vi sciorino la serie di domande che si affollano nella mia mente.
-L'ambulatorio vaccinazioni si trova in piazza. PERCHE' nella nostra città le vaccinazioni pediatriche le fanno SOLO nel giorno del mercato cittadino, che si svolge PROPRIO nella piazza CHIUSA al traffico causa mercato? PERCHE' dobbiamo portare i pupi in braccio/sul passeggino per centinaia di metri sotto la pioggia (quando devi fare la vaccinazione piove SEMPRE!), facendo lo slalom tra le auto in doppiafilatantoholequattrofreccie?
-PERCHE' l'ambulatorio vaccinazioni, ove presumibilmente si recano per lo più infanti non camminanti passegginati, si trova al PRIMO PIANO cui si accede con l'ascensore PIU' UNA RAMPA DI SCALE? Come porto il passeggino su per quella rampa io, mamma con la schiena già distrutta?
-PERCHE' se rimango col cellulare scarico (ovviamente!) non c'è in tutta la ASL una presa cui attaccare il caricabatterie? Hanno forse paura che ci attacchiamo il phon o il ferro da stiro?
-PERCHE' la sala d'attesa è tappezzata di cartelli "le vaccinazioni si eseguono solo su appuntamento", ma se chiami ti dicono di venire dalle 9 alle 11? che appuntamento è? e infatti tutte le volte ti trovi 20 persone davanti e devi perdere almeno 2 ore aspettando il tuo turno?
-PERCHE' mettono l'eliminacode e poi non chiamano per numero?
-PERCHE' nelle sale d'attesa i genitori parlano tutti ad alta voce?
-PERCHE' quella mamma dava ad un bambino di manco un anno il biberon con dentro un succo di frutta dal colore sospetto? che bisogno c'era di dargli tutto quel colorante e quello zucchero?
-PERCHE' se vuoi protestare e chiedi in portineria dov'è l'URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) NON SANNO DOVE SI TROVA??



Alle ore 11,55 siamo usciti dalla ASL. Eravamo curiosi di andare a vedere se i carabinieri erano arrivati sul luogo dell'incidente.

Ma poi abbiamo avuto pietà di noi stessi e siamo andati a berci un caffè.

martedì 11 settembre 2012

Menù e spesa per 4 a meno di 100 euro a settimana: 10-16 settembre



Con un giorno di ritardo, ecco il menù di questa settimana.
Qui trovate le indicazioni generali per i miei menù a meno di 100 euro a settimana.
Ieri ho fatto la spesona (l'elenco lo vedete qua sotto) al super e sono rimasta molto soddisfatta: sono riuscita a prendere molti prodotti della nuova linea BIO dell'IperSimply e a restare sotto i 100 euro (comprando anche detersivo, pannolini e cioccolata di marca).
Le esigenze di questa settimana erano: consumare qualche fondo di frigo e di congelatore (Philadelphia, spinaci surgelati), utilizzare un po' della pasta che la scorsa settimana avevo comprato in abbondanza in offerta, organizzare una cenetta speciale per GF che lunedì aveva un esame all'università. Inoltre, l'orto di babbo produce ancora melanzane, fagiolini e zucchine, per cui ne ho approfittato, ma al supermercato si trovavano ancora ad ottimo prezzo.



 MENU' SETTIMANALE 10-16 SETTEMBRE

GIORNOPRANZOCENA
LUNEDÌPasta zucca e pancetta croccante
Pinzimonio di verdure
Spaghetti di soia con verdure saltate
Involtini cinesi con verdure
Mousse di cioccolato
MARTEDÌRiso gorgonzola e Philadelphia
Spinaci al limone
Insalatona di ceci, avocado, quinoa e pomodori
MERCOLEDÌSpaghetti alle vongole
Insalata
Sgombri con marmellata di cipolle
Fagiolini
GIOVEDÌCrema di patate e carote
Ratatouille con crostoni di pane
Frittata al forno con prosciutto cotto e piselli

VENERDÌOrecchiette ai broccoletti e salsiccia
Melanzane in padella
Acciughe marinate
Purè di patate
SABATOMinestrone con fagioli
Bruschette
Petti di tacchino al limone
Insalatona mista
DOMENICACus cus con verdure e lenticchiePizza


 SPESA SETTIMANALE 10/16 SETTEMBRE


pastina BIO 500 g
pomodori 1 kg
latte 2 litri mucca, 1 litro riso BIO
prosciutto cotto 3 etti
carote BIO 1,5 kg
cipolle BIO 1 kg
uova BIO 12
2 salsicce di maiale
pancetta 200 g
formaggio gorgonzola 200 g
insalata 2 cespi
petto di tacchino 5 fettine
patate BIO 2 kg
farina BIO 2 kg
sgombri 1 kg
acciughe 700 g
zucca 1 kg
frutta: 3 kg mista
cioccolato 70% due tavolette
spaghetti di soia una confezione piccola
zucchine 600 g
broccoletti 500g
verza 300 g
avocado 1
ceci secchi BIO 300 g
passata di pomodoro BIO 1 barattolo
pannolini
banane BIO 5
yogurt 6
carne macinata maiale 100 g
1 limoni
tè verde BIO una confezione da 24
foglietti salvabucato

Questa programmazione dei pasti mi permette di fare la spesa solo una volta alla settimana, con gran risparmio di tempo. Il pesce lo pulisco e, se non lo mangio la sera stessa, lo congelo: in questo modo scongiuro anche il rischio Anisakis se lo voglio consumare crudo o marinato.
Ciao!