mercoledì 10 dicembre 2014

I clienti dell'hobbista: brutta razza

Per fortuna o bravura o nonsochè ho ricevuto moltissimi ordini di lavori a maglia per Natale e gennaio. Grazie alla foto di un mio lavoro pubblicata su facebook c'è stato il passaparola e sono fioccate millemila richieste. Fantastico! Ma adesso ho così tanto da fare che sogno ferri e uncinetti pure di notte. Ho paura di non riuscire a rispettare le consegne, anche se, alla fine, non succederebbe nulla visto che non chiedo anticipi, neppure per i materiali. Però credo che sia giusto essere corretti.
E così, grazie ai cappelli con le orecchie lo scorso mese abbiamo pagato l'asilo di Nanetto, e questo mese forse riusciamo a pagare la cinghia di trasmissione nuova per la macchina di GF.
Mi sto abituando a pensare in moneta-cappello: la mensa di Fagiolina 5 cappelli, la ginnastica 2 cappelli, e così via.

Poi però ci sono i clienti assurdi, e quelli sì che mi fanno smoccolare.
Premesso che solo per rispondere a tutti i messaggi e le domande ci vuole un sacco di tempo, poi ci sono:

1) GLI INDECISI
Tu invii loro le foto dei tuoi modelli, la carta dei colori delle lane, i tuoi tempi di lavorazione indicativi e loro non scelgono. Mai. Cambiano idea 100 volte. Chiedono sempre la modifichina a ciò che hai indicato. Li minacci che stai per ordinare la lana e loro ti chiedono un giorno in più per pensarci sopra.

2) GLI ATTENDISTI
Dopo aver spiegato, mandato foto e tempi, ti dicono: "ne parlo con mio marito (boh? che ti deve dire? cosa ti piace A TE??)" e poi spariscono. Non si fanno sentire più. Tu li ricontatti sul messenger, vedi che hanno letto il tuo messaggio (eh sì, perchè SI VEDE se li leggete o no i miei messaggi!!) e niente. Ricompaiono dopo 20 giorni, come nulla fosse, e pretendono di avere gli stessi tempi di lavorazione. Se a metà novembre ti dico che ce la faccio giusta giusta per Natale, non puoi richiamarmi il 10 dicembre e pretendere LO STESSO il lavoro per Natale. Io ho preso altri ordini, eh!

3) GLI ANSIOSI
Tu gli dici che il lavoro sarà pronto a metà dicembre (che a casa mia significa intorno al giorno 15... o no??) e già a fine novembre cominciano a tempestarti di "a che punto sei coi miei lavori?". Tu gli rispondi. E manco ti dicono un ciao di saluto. Insomma, ti pungolano così, tanto per. Ansiogeni.

4) GLI INCOERENTI
Sono come gli ansiosi, sembra che abbiano una fretta terribile di avere il loro lavoro in mano. Quando poi li contatti per dire che il loro lavoro è pronto, nei tempi concordati, non rispondono per un po'. Poi rimandano la consegna a 20 giorni dopo il termine previsto. Ma insomma, non avevi fretta?? E adesso che me devi pagà non ce l'hai più fretta???

5) I COMODI
Al momento del primo contatto gli hai già spiegato dove abiti, e che se non ci si accorda per incontrarci per la consegna ci saranno da pagare le spese di spedizione. Al momento della consegna non si trova nessun punto di incontro. Cioè, io 10 km li faccio pure per incontrarti, ma pretendi pure che te lo porti a casa tua a 30 km di distanza? Rischio sempre di ritrovarmi sto cappello invenduto tra le mani e nessuno che se lo piglia. Ma te l'avevo scritto o no dove abito e dove consegno??



Per fortuna la maggior parte dei clienti sono corretti e riusciamo ad accordarci al meglio. E per fortuna i clienti soddisfatti, la stragrande maggioranza, ti mandano dei feedback positivi.
Forse a gennaio riesco a pagarmi pure un pezzo di corso di inglese. Sempre che non ci siano troppi incoerenti e comodi.


martedì 11 novembre 2014

L'eccezionale nel quotidiano: un sabato straordinario

Lo scorso sabato abbiamo fatto una gita che io e GF meditavamo da tempo.

Perchè non far vivere ai bimbi l'esperienza di prendere il treno? Senza valigie, senza tabella degli orari, senza fretta. Senza una meta programmata, senza nessuno ad aspettarci. Solo un viaggio.



Un pranzo velocissimo da mamma Ikea e abbiamo sfruttato la mini-stazione ferroviaria proprio di fronte al parcheggio per saltare su ed andare ad Ancona. Un viaggio di 13 minuti, ma quante esperienze per un bambino!!

Cercare la macchinetta per fare il biglietto, aspettare con trepidazione che il biglietto esca.
Qual'è il binario giusto? cerchiamo il numero! Come Harry Potter... che deve cercare il binario 9 e 3/4!!
Da dove verrà il treno? Allora... Ancona sta di là: quindi, da che parte arriverà? In che direzione andrà?
Bimbi, impariamo a stare dietro la linea gialla!!!
Ascoltiamo tutti insieme la voce dell'altoparlante: cosa sta dicendo?
ECCO IL TRENO!!
Saliamo, piano, attenti a non cadere nel buco! Cerchiamo un posto?
Oohh, come va veloce! e a cosa servono quei fili? il treno va a benzina?
Forza, siamo arrivati, scendiamo.
Bimbi, questa è la stazione più importante della nostra regione, è la più grande! cerchiamo di trovare l'uscita!
Fagiolina, che sta imparando a leggere, ha trovato l'occasione di cercare di capire le scritte: entrata, uscita, Ancona. Ha cercato di capire l'importanza e la NECESSITA' di sapere leggere.

Poi abbiamo fatto una lunga passeggiata, nel nostro capoluogo, in attesa del treno di ritorno.
Noi, gente campagnola, non siamo abituati a passeggiare in città, ed è stato tutto un "attenti alle macchine, attenti al semaforo, stiamo vicini, dateci la mano". E' stato per noi genitori un ottimo assaggio di quello che potrebbe essere la quotidianità se ci trasferissimo in una grande capitale.

E poi, passeggiare in una città che finora avevano visto solo dall'auto è stato tutto nuovo.
Bambini, la riconoscete questa piazza? vi ricordate che qui c'è il ristorante dove andiamo sempre? dove parcheggiamo di solito la macchina?
Tutto sembra diverso, imparare a riconoscere i particolari e i punti di riferimento, focalizzare l'attenzione su qualcosa che conosciamo o ri-conosciamo è un'esperienza eccezionale.

Un panino al bar dell'angolo e poi si torna indietro.
Ora i bimbi sono stanchi, hanno camminato tanto, e per noi genitori diventa faticoso. Bisogna prendere Fagiolino sulle spalle. Bisogna incitare gli altri due. In città è così.

E poi arriviamo di nuovo alla grande stazione. Andiamo in sala d'attesa. Cerchiamo di stare buoni, impariamo a non disturbare gli altri. Ascoltiamo la voce che annuncia il nostro treno. Cerchiamo di trovare il binario giusto, che questa volta i binari sono tanti, e non è mica facile trovare il numero.

Si ritorna: Fagiolina, dai, cerca di leggere il cartello della stazione. E' quella giusta? siamo arrivati? allora scendiamo! la nostra auto sarà ancora lì ad aspettarci? eccolaaa!!

E' stato un pomeriggio entusiasmante, faticoso, indimenticabile.
Io ricordo benissimo il mio primo viaggio in treno, fu una gita di 10 minuti, ma ero così eccitata dalla novità! Credo che anche i nostri bambini lo ricorderanno.

Basta poco. Basta veramente poco per trasformare un ordinario passaggio in treno in un'esperienza straordinaria, da cui imparare, tutti quanti. Basta guardarla con gli occhi dei bambini.

Prezzo della gita: 12 euro per tutta la famiglia + pranzo di schifezze all'Ikea altri 12 euro.
Non male per un giorno veramente speciale.

martedì 16 settembre 2014

Un'ombra sull'inizio

L'inizio delle elementari sembra andato bene, Fagiolina ieri è tornata contenta e soddisfatta, oggi è andata con piacere.
Certo se non si fosse creata una questione enorme con religione sì/religione no l'inizio (per noi) sarebbe stato più solare e sereno. Possibile che una questione tutto sommato marginale come quella della scelta dell'ora di religione sia diventata la questione PRINCIPALE di questi importantissimi momenti? Possibile che la nostra piena facoltà di esercitare un DIRITTO di scelta (sancito dallo Stato) si trasformi in una lotta con l'Istituzione Scolastica, chiaramente in disaccordo con noi, e infastidita dalla necessità di trovarci un'alternativa? Perchè cercano di farcelo passare come un danno per la socialità della bambina... cercando di far leva sul nostro senso di colpa? Possibile che dopo 30 anni dal venir meno dell'obbligatorietà dell'insegnamento della religione cattolica a scuola ancora sia considerata una scelta strana, fastidiosa per gli insegnanti, impropria per il bambino? possibile che non ci sia una VERA ora alternativa (ci hanno proposto di andarla a prendere prima)?
Non mi si dica che durante l'ora di religione (che ufficialmente si chiama INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA, non Religione, o Religioni, o Storia delle religioni, o Cultura religiosa in Italia) non si insegna la religione cattolica, ma i valori dell'amicizia, i confronti con le altre religioni, o la cultura cattolica nel nostro Paese, che non ci credo!... se la Curia nomina e invia un' insegnante non penso che questa venga solo a parlare di "volersi bene" e di "non fare male agli altri".
Inoltre: credevo che questa fatidica ora di religione (che poi in prima elementare sono DUE ORE settimanali, a differenza di inglese=1 ora, disegno=1 ora) fosse un risultato dei patti lateranensi... mentre è un retaggio fascista! http://it.wikipedia.org/wiki/Insegnamento_della_religione_cattolica_in_Italia
:-( ma lasciamo perdere le questioni politiche.

La nostra non è una rigida presa di posizione, ma ce la stanno facendo diventare.
Peraltro io sono cattolica, seppur non praticante, e non ho nessuna preclusione al fatto che mia figlia impari le preghiere insieme a sua nonna e che venga accompagnata alla messa dai nonni. Ma credo che una scuola statale debba essere laica, che non sia giusto che in una scuola pubblica e statale ci sia un insegnante nominato d'ufficio da un altro organo che non sia lo Stato, che la fede debba essere una scelta personale, che la possibilità di scelta e che la diversità siano valori, e non motivi di esclusione.
Il colmo è che, se per caso durante l'anno Fagiolina volesse cambiare e stare insieme ai suoi compagni durante l'ora di religione, sembra non si possa tornare indietro.

Ma soprattutto: la scelta del momento per affrontare la questione è stata veramente fuori luogo .
Non era mentre mia figlia si sedeva per la prima volta sul banco, mentre mia figlia scambiava le sue prime parole con la compagna, mentre mia figlia per la prima volta metteva la sua merenda sotto il banco che la maestra doveva prendermi da parte per discutere di questa questione. Seguita dagli occhi un pochino apprensivi di Fagiolina che subito mi ha chiesto "di cosa ti parlava la maestra?". Non se ne poteva parlare prima? Abbiamo fatto e comunicato la nostra scelta MESI fa.

Peccato. Poteva essere un momento veramente magico e indimenticabile per tutti noi, e invece è stato offuscato da questa questione veramente del tutto marginale, ai nostri occhi, rispetto a tutti gli altri significati e emozioni in ballo in questo periodo.

Come giustamente GF ha osservato, è come se mentre un aereo sta decollando un tizio va dal pilota e gli dice: "aspetta aspetta, ti devo dire una cosa importantissima... in bagno manca la cartaaaaa!!"

lunedì 8 settembre 2014

La vuoi una fettina?

Faccio e vendo un cappello per una ragazza.
Qualche giorno dopo mi contatta una sua amica, che mi dice che il cappello è molto bello, che vorrebbe anche lei averne uno, se posso dirle come l'ho fatto che se lo farebbe fare gratuitamente da una sua amica che sa lavorare a maglia.
Ok.
Le linko il sito da cui ho scaricato il pattern, che è a pagamento, e le dico che non posso condividere il pattern perchè è coperto da copyright. Che se vuole può pagare e scaricarlo anche lei.
Grazie grazie, e finisce lì.

Mi ricontatta dopo un paio di mesi. Ha acquistato il pattern, ma si è accorta DOPO che è in inglese, che non ci capisce nulla, che ha provato a tradurlo con Google translate ma i termini tecnici sono troppo complessi. Che l'ha passato alla sua amica, la quale manco lei c'ha capito nulla. Mi chiede se posso aiutarla... per esempio cosa significa "60 punti"?
Io: "ma hai scaricato un pattern a ferri o a uncinetto?"
Lei "boh??"
Me lo linka.
Io: "Ok, è a maglia"
Lei: "Ma la maglia è TANTO diversa dall'uncinetto?"

O_O

Io: "E sì eh!!"
Lei: "AAHHH, mannaggia. La mia amica sa fare solo l'uncinetto"
Io: "Vabè, o lo adatta, o le scarichi un pattern a uncinetto. Ci deve essere scritto CROCHET. E comunque in inglese ci sono dei termini tecnici, che un pochino bisognerebbe conoscere. Ma la tua amica li saprà..."
Lei: "Eh no, l'uncinetto l'ha imparato da poco"
...
Lei: "Però il cappello mi piace tanto... mi diresti un sito in italiano dove posso trovare il pattern?"

AMORE MIO.

Io 'sti cappelli li faccio.
Li vendo a una stronzata, tipo che, tolto il costo dei materiali, li lavoro quasi solo per il gusto di sferruzzare/uncinettare.
Tu vuoi che io ti faccio una ricerca del pattern per darlo alla tua amica. Vuoi pure che te lo cerco in italiano. Vuoi pure che aiuto la tua amica con la traduzione. Tutto questo in modo da non comprarlo da me.

Dalle parti mie si dice se vuoi pure una fettina di culo.

sabato 6 settembre 2014

PREGHIERINA

Signore, fai che io non diventi mai come i genitori del ragazzo (22 anni... un OMO) che ho visitato oggi per una banale e lieve gastroenterite, ma completamente in panico, che gli hanno fatto una fiala di Plasil al primo episodio di vomito, che gli imboccavano l'acqua e zucchero, che gli tenevano la manina mentre gli facevo un'iniezione sulle chiappe pelose, che lo consolavano nonostante tutte le imprecazioni che il figlio ringhiava. E che non si sono accorti (o non erano in grado di concepire), che semplicemente il loro angelo era in paranoia per essersi fatto troppe canne la sera prima.
:-)

martedì 2 settembre 2014

La dottorina senza autorità

Ieri, nella sala d'attesa dell'ambulatorio, un uomo parla ad alta (altissima) voce di politica, condendo la sua conferenza con parolacce e bestemmie. Sopporto dieci minuti, poi esco e gli dico: 
"Mi scusi, ma visto che si trova nella sala d'attesa di un ambulatorio medico (e comunque anche altrove...) credo che dovrebbe usare un linguaggio più adeguato." 
"Ah, e TE, che lo difendi tanto un posto come questo, cussei? una democristiana?"
"Questo non c'entra nulla. Lei è in un ambulatorio medico. Io sono il medico e le dico che deve smetterla di bestemmiare"
"AH! Allora è vero che sei democristiana!"
"E comunque bestemmiare è un reato. E lei adesso se la deve smettere"
"Ah sci? E che reato sarebbe? Io pago e parlo come me pare!"
Oltre all'estrema maleducazione del personaggio, che anzichè scusarsi e smetterla ha continuato a parlarmi dietro e imprecare mentre me ne andavo, quello che mi ha sconvolta di più è stato il totale silenzio di chi gli stava attorno. Non una parola a mio favore.


In quest'Italia non c'è più morale, decenza, educazione.




lunedì 25 agosto 2014

Il miglior complimento di sempre

E dopo: "mamma, perchè le tue tette sono mosce?" (cit. Leo)
Dopo: "mamma, speriamo che dimagrisci!!" (cit. Emma)

Oggi Emma: "mamma, con le tue pieghette sul collo (=il mio doppio mento...) sembri un ASINO."

E' bello che i propri figli pensino che sei la mamma più bella del mondo.

lunedì 14 luglio 2014

Un giro al Pronto Soccorso

Prima o poi doveva accadere, e adesso anche noi possiamo dire di aver fatto l'esperienza: ieri per la prima volta abbiamo dovuto portare uno dei nostri figli al pronto soccorso pediatrico.
Ovviamente tutto è successo proprio durante un mio turno di 24 ore. Ovviamente quando  colleghi sono in ferie e nessuno mi poteva coprire un paio d'ore.
Ieri Nanetto è caduto mentre giocava sulla poltrona e ha battuto la testa. Quando sono passata un attimo a casa per mangiare qualcosa la scena era questa: Nanetto che piange disperato sulla poltrona, GF e nonni che provano a gestire gli altri due a tavola. Appena prendo Nanetto in braccio mi vomita addosso. Poi quasi mi si addormenta in braccio.
Se fosse stato un qualsiasi altro paziente, con questi segni e dopo un trauma cranico avrei chiamato immediatamente l'ambulanza. Ma fare il medico con i proprio figli non è la stessa cosa, ci sono mille lacci e lacciuoli: "non voglio passare per quella apprensiva" "non voglio fare la figura di quella che, solo perchè è medico, pretende un ambulanza senza che sia necessario".
GF accompagna Nanetto all'Ospedale pediatrico (20 minuti da casa), e io mi dispero perchè non posso prendere 2 ore di pausa dal servizio. Ecco là: anche se ti casca un meteorite sulla casa, la guardia medica deve arrangiarsi. O trova PERSONALMENTE un sostituto al volo, o non può lasciare l'ambulatorio scoperto. Io ho chiamato il 118, ho esposto il mio problema, ho detto che comunque avevo con me il cellulare di servizio per le chiamate urgenti. Mi hanno consigliato di chiedere alla Guardia Medica di C. (la cittadina più vicina alla mia sede di lavoro) il favore di coprirmi un paio d'ore. Chiamo i colleghi, me la fanno un po' cadere dall'alto ma mi concedono un paio d'ore di copertura. Corsa all'ospedale, con le mani che tremano sul volante. GF quando arrivo è già lì, Nanetto ha già rivomitato davanti all'infermiera del triage, entriamo subito in sala visite.
Non sto a dire il casino per visitare e prendere una vena ad un bambino che sta sempre bene e i dottori non li vede MAI. L'abbiamo tenuto in quattro.
Responso: ricovero in osservazione breve per 8 ore per controllarlo.
GF resta. Io devo tornare in servizio. Santi nonni che si occupano degli altri due.

Boh, io credo che altri lavoratori, se hanno un'emergenza, possano staccare dal servizio per qualche ora. Credo che non tocchi a loro trovare un sostituto, sennò ciccia. Cioè. se succede qualcosa di veramente grave a me o a un familiare io, nel panico del momento, mi devo pure mettere a fare 100 telefonate per trovarmi un sostituto? La guardia medica si deve arrangiare così, invece.

Come è andata a finire?
Nanetto e GF si sono sparati un pomeriggio di cartoni e sonnellini sul letto dell'Osservazione Breve Intensiva del Pronto Soccorso. Io mi sono sparata 24 ore di guardia.
Al momento della dimissione non so com'è andata, forse le dottoresse si erano passate male le consegne, fatto sta che la dottoressa che ha dimesso Nanetto (che non era la stessa che lo aveva ammesso in PS) era convinta che si trattasse di una gastroenterite e ha dato indicazioni a GF senza fare alcun accenno al trauma cranico.
Stamattina, allo smonto del mio turno, mi leggo il foglio di dimissione.
Diagnosi "Vomito e febbre in paziente con pregresso trauma cranico". FEBBRE??
Indicazioni per l'assistito: "Si invia a domicilio con foglio di raccomandazione scritta per traumi cranici". NESSUN FOGLIO CONSEGNATO.

Ho chiamato al Pronto Soccorso per capire meglio questi errori.
Ma cazzo, se io non fossi una dottoressa, e se non sapessi già che tipo di osservazioni fare dopo un trauma cranico, che ne saprei di che tipo di comportamenti avere???

L'infermiera che mi ha risposto al telefono ha cercato di farmi credere che mio marito s'è perso il foglio. Perchè non conosce la precisetteria di GF.
Cioè: scrivono 2 cazzate in un solo foglio e mi vogliono pure far passare per fessa.
Sono allibita.


giovedì 22 maggio 2014

Crema di nocciole e... uova di Pasqua!

Già il titolo dice tutto, no?
Se anche voi, come me, vi ritrovate ANCORA per casa le uova di Pasqua che attendono l'estate per diventare un pappone impresentabile, ecco la ricetta che fa per voi.
Diamo a Cesare quel che è di Cesare: non ho di sicuro inventato niente.
Di ricette di Nutelle fatte in casa sul web se ne trovano tante. Io sono partita da questo bellissimo sito (guardate anche il canale Youtube, molto ben fatto!), ma ho fatto come al solito le mie modifiche, in base agli ingredienti che avevo in casa. Soprattutto quelle malefiche uova di cioccolato al latte. Parenti, ve lo dico ora e spero che lo ricordiate la prossima Pasqua: uova fondenti, pliiiis!! :-)
L'escamotage del cioccolato al latte mi è comunque stato utile a risparmiare zucchero (non ne ho aggiunto affatto, visto che il cioccolato era già molto/troppo dolce), latte e olio.
Insomma, 10 minuti ed avrete una buonissima crema spalmabile.

INGREDIENTI

Nocciole: 200 g
Cioccolato al latte: 100 g
Olio di semi di mais: 50 ml

Tostate le nocciole per 10 minuti a 180°C nel forno, togliete l'eventuale pellicina. Frullatele poi alla massima potenza finchè non diventano una sorta di burro (ci vuole un frullatore potente: il mio non lo è abbastanza e la crema alla fine è rimasta un po' granulosa... ma quasi quasi lo scrocchierello ci piace!). Aggiungente poi il cioccolato a pezzi (le nocciole calde lo scioglieranno) e l'olio. Frullate fino ad ottenere la consistenza desiderata (se necessario potete aggiungere un po' di latte), invasate in contenitori di vetro.
Se non si aggiunge latte si può conservare anche fuori dal frigo, col latte secondo me è meglio mettere in frigo. Comunque io la consumerei entro una decina di giorni... se ci arriva!
Se si indurisce, basta una scaldatina al microonde o a bagnomaria e riprende la consistenza cremosa.


giovedì 8 maggio 2014

BREAKDOWN

Un turno orrendo. In 11 anni di guardie mediche non mi è mai capitato di essere stata offesa e umiliata così. Ho voglia di mollare questo lavoro di merda subito. Adesso. Poi penso che ho 3 figli e la pagnotta da portare a casa, e mi sento con l'acqua alla gola. Ancora un rospo da ingoiare. Ancora buon viso a cattivo gioco.

Ieri sera alle 21,45, mi chiama una signora. Mi spiega che ha dolore ad una caviglia da 2 giorni, che fa fatica a camminare. Che però il giorno prima ha fatto un ecodoppler arterioso e venoso agli arti inferiori, che non ha rilevato presenza di trombosi. Le chiedo se la gamba è rossa, se è calda, se è più gonfia dell'altra (per indagare l'ipotesi di flebite/tromboflebite, o di erisipela): niente. Le chiedo se ci sono stati traumi, se ha mai sofferto di gotta: niente. Dopo l'anamnesi farmacologica e rilevata l'assenza di interazioni, le consiglio terapia antalgica con paracetamolo, arto in scarico e applicazione di ghiaccio, e ovviamente osservazione. Al momento di chiedere le generalità, per annotarle sul mio registro di lavoro, la signora si inalbera, rifiuta di darmi il suo nome, perchè:
"come si permette di chiedermi il nome senza neanche essermi venuta a vedere? che razza di medico è lei? come c... si è permessa di indicarmi dei farmaci senza nemmeno avermi vista?"
La signora NON mi aveva chiesto una visita domiciliare, e io avevo interpretato la sua chiamata come una richiesta di consigli. Come avviene molte volte durante il mio lavoro. Come è previsto tra le mansioni del mio lavoro, tant'è che c'è anche una voce sul nostro registro: "consigli telefonici". Qual'è il dosaggio di questo farmaco? faccio bene a prendere questo con questi sintomi? quali sono le interazioni tra queste medicine? ho questo problema, vengo da lei o vado direttamente in pronto soccorso?
Le chiedo di darmi l'indirizzo, che non avevo capito che volesse una vista a domicilio, che peraltro non ritenevo indifferibile e urgente, ma che comunque sarei andata.
Mi chiude il telefono in faccia.
Dopo 15 minuti mi telefona la Centrale Operativa del 118, che aveva ricevuto una chiamata dai Carabinieri, i quali avevano ricevuto una segnalazione dalla signora per "omissione di soccorso" da parte mia. Spiego l'accaduto all'operatore, il quale mi mette in comunicazione con la signora e partecipa anche lui alla conversazione. La signora continua a sostenere che sono un'incapace, che ho rifiutato di visitarla. E rifiuta nuovamente di darmi l'indirizzo. L'operatore le dice: "signora allora dia l'indirizzo a me: se ritiene necessaria una visita urgente e non vuole la guardia medica le mando un'ambulanza!" E la signora risponde: "ma lei chi è? come si permette di scherzare?" e rifiuta nuovamente di dare l'indirizzo. La conversazione si chiude, vengo rassicurata dall'operatore, che lui scriverà: "l'utente rifiuta l'intervento" e si chiuderà tutto lì. Le chiamate al 118 sono TUTTE registrate, e questo mi tranquillizza un po'. Risulta evidente l'arroganza della signora.
Dopo altri 15 minuti mi chiama la Croce Gialla, presso la quale si è recata la figlia della signora per chiedere un intervento. I volontari mi chiedono se posso andare a domicilio. FINALMENTE ho l'indirizzo e vado.
A casa della signora vengo travolta da una valanga di insulti, da parte sua e della figlia.
"La chiamo 'signora' perchè lei come dottoressa fa schifo"
"Lei non capisce un cazzo"
"Tanto lo so che mettono a fare le guardie i medici incompetenti"
"Se volevo solo un consiglio telefonico chiamavo qualcun'altro, che cazzo me ne frega del consiglio della guardia medica, che tanto lo so che siete tutti incapaci? io volevo che venisse qui a farmi la ricetta!"
"Che me ne frega che lei è laureata? tanto lo so che ormai la laurea la danno a cani e porci!"
"Lei è la persona più maleducata del mondo"
"Tanto la denuncio! I Carabinieri mi hanno detto che lei ha fatto un'omissione di soccorso!"
"Lei voleva il nome da mettere sul suo bel registrino, così figurava che aveva fatto una visita che non ha fatto e che NOI paghiamo!"
E così via.
In questo clima, faccio la visita. Confermo TUTTO quello già detto telefonicamente: dalla visita non è emerso nulla di nuovo. Pratico un'iniezione di antidolorifico. ("eh, almeno le iniezioni le sa fare!").
Alla fine cerco di raccogliere tutta la mia calma (ne è rimasta ben poca) e ribadisco che la signora NON aveva richiesto una visita domiciliare, che comunque è mia facoltà valutare quali sono le situazioni meritevoli di visita e quali no, che svolgo CONTINUAMENTE consulenze telefoniche, che non sono i pazienti a decidere se io andrò o meno a visitarli, ma io, perchè io ho la capacità (e la responsabilità) di decidere se è necessario e urgente il mio intervento domiciliare.
Che mi denunci pure.
Che io non merito tutto questo.
Che faccio le guardie da 11 anni e che ho sempre lavorato bene e preso le mie decisioni in scienza e coscienza.
Che SE, e dico SE c'era stata un'incomprensione sulle necessità e richieste della paziente ('sta visita, me l'ha chiesta o no? COSA avrei rifiutato di effettuare? ciò che non mi era MAI stato chiesto??), che comunque io ero lì, e che se mi avesse detto subito il suo indirizzo non ci sarebbe stato bisogno di quel polverone. E che ero lì non perchè aveva chiamato i carabinieri, ma perchè FINALMENTE qualcuno mi aveva fatto sapere il suo indirizzo, e volevo chiarire le cose.
Alla fine erano più calme, lei e la sua figlia ventenne che si è permessa di dirmi di tutto e di più.
Saluti.

Uscita di lì tremavo come una foglia. Dalla rabbia, dalla frustrazione, dall'umiliazione. Ho fatto un giro in macchina per calmarmi, ho chiamato mio marito per sfogarmi e piangere lacrime di rabbia.
Non è giusto.
Il mio è un lavoro difficile, duro, specialmente se fatto con coscienza, come ritengo di farlo io, senza presunzione. Lo so che ci sono colleghi che non rispondono al telefono e dormono tutta la notte.
Io non l'ho mai fatto così: vado moltissimo a domicilio per essere tranquilla e non sbagliare diagnosi, visito tutti, anche neonati, mi impegno, cerco di essere sempre gentile.
Io non me lo meritavo.
Io che lascio tutta la notte 3 figli piccoli a casa senza di me, fin da quando avevano 4 mesi. Io che faccio e chiedo un enorme sacrificio alla mia famiglia.
Mi denuncerà. Scriverà ai giornali... non so. Le chiamate alla guardia medica non sono registrate, sarà la sua parola contro la mia, e si sa che i medici sono sempre degli imbroglioni fannulloni, no?
La verità è che siamo SOLI. Soli letteralmente, nelle lunghe notti negli ambulatori di periferia. E soli in senso figurato, di fronte alle pretese, alle arroganze e alle violenze di certi pazienti.

Fare le guardie mediche è faticoso e con pochissime soddisfazioni. Quando poi ti capita, come stanotte, di essere insultata così tante volte, la voglia di mandare tutto e tutti a cagare diventa irresistibile. 

venerdì 14 marzo 2014

STANCHEZZA

STANCA. Proprio scritto così, con tutte maiuscole. Non trovo altre parole che mi definiscano meglio in questo periodo. Quando sono così stanca mi ammalo. Ma anche quando sono malata gli impegni non si possono lasciare: assentarmi dal lavoro significa cedere turni, cedere turni significa meno soldi in busta paga, e in questo periodo, in cui bisogna calcolare tutto per arrivare a fine mese, non possiamo permettercelo. Eh sì, le gioie del mio contratto: l'assenza (pagata) per malattia è un'utopia.
Non parliamo poi delle assenze dal lavoro di mamma... i figli quando ti vedono in difficoltà diventano degli squali senza cuore. Sentono l'odore del sangue e improvvisano richieste continue al solo scopo di vederti stramazzare e chiedere pietà.
In queste condizioni, forse anche con la febbre (ma a che serve misurarla se tanto al lavoro devi andarci lo stesso?) ho fatto due turni di notte, uno dietro l'altro. Niente riposo diurno, niente sonnellini riparatori. Niente di nuovo.

Insomma, stamattina alle 5,45 suona il campanello in guardia. Il tempo di alzarmi e mettermi le scarpe che il tizio si è attaccato al campanello e non la smetteva più. Ci avrò messo un minuto ad aprire, non di più.
-Scusi, mi dà un attimo il tempo di venire ad aprire?
Mi guarda con aria un po' beffarda e mi fa:
-Sì sì, scusa se ti ho svegliato...
-No, non è perchè mi ha svegliato, ma perchè non c'è bisogno di suonare così tante volte il campanello, sono qui, ho sentito!
-Ah, eh, perchè non sei venuta subito e ho pensato che non c'eri...
-Ma se non ero in ambulatorio avrei messo il cartello, no?
-C'hai ragione. Sono venuto per...

Insomma, sono andata a fare la visita domiciliare a sua moglie, senza battere ciglio. Visita accurata con tutti i crismi. Alla fine sono stati pure gentili, mi hanno offerto un caffè, mi hanno chiesto se potevo prenderli come miei pazienti. Forse non si aspettavano che -Oh, OoHH!!- dopo avermi svegliata dal mio profondo sonno riuscissi ad essere così lucida da fare una visita e una diagnosi accurata.

Io non c'ho voglia di fare l'antipatica, e non voglio apparire come una che ci tiene al titolo, ma a quel punto gli volevo dire:
-Ma se ti veniva ad aprire un uomo, lo avresti chiamato "signore" o "dottore"? Perchè allora a me mi chiami "signora" e non "dottoressa"? E perchè mi dai del tu? Se veniva un dottore gli avresti dato del tu? E va bene che mi hai svegliato, ma mica mi hai beccato in qualche flagranza di reato sai? Io ho il letto di là, POSSO dormire, ne ho il diritto, la legge me lo permette sai?

La gente mi chiede come mai, anche quando ho dei turni buoni senza chiamate nel cuore della notte, torno così stanca. Mi fanno:
-Ma se non ti chiama nessuno approfittane no? dormi!
Io al lavoro, anche se ne avrei il diritto, non dormo. Sonnecchio. Dormo con un occhio aperto. Faccio pisolini con risvegli ogni 20 minuti. E poi solo per qualche ora, dall'una alle sei, di solito. Perchè io odio vedere quello sguardo beffardo della gente, odio che pensino che sto lì a farmi delle grasse dormite mentre loro pagano (con le tasse), che cazzo, guardali là 'sti dottorini che noi li paghiamo profumatamente (ah ah!) e loro se la dormono, ma gli faccio vedere io, adesso, se non scattano appena suono/telefono!!

Cheppalle 'sti sguardi della gente. Non ci pagate, avete un servizio aggratis e ci trattate sempre da cazzo. Se vi facessi pagare 200 euro (di tasca vostra) a visita domiciliare, come avviene in altri Paesi, mi guarderesti con quell'aria di sufficienza? Mi chiameresti signora? Varrei di più, se mi facessi pagare di più?

Mi devo comprare un paio di ciabatte, così da infilarle immediatamente e scattare più velocemente ad aprire la porta. Così magari mi evito un minuto di odiose scampanellate. E quello sguardo.


martedì 21 gennaio 2014

Una merenda super-rapida: budino vegan al malto e vaniglia

Mia figlia quando si fissa non c'è niente da fare. Ti si attacca come una molletta e non se la smette più. Oggi ha cominciato a dire che voleva il budino per merenda e non c'era niente da fare, lo voleva e lo voleva e lo voleva.
E allora ho trovato una ricetta super-rapida per uscirne fuori senza impazzire:

Latte di soia alla vaniglia: 300 ml
Amido di mais: 3 cucchiai rasi
Malto d'orzo: 1 cucchiaio

Ho messo in una casseruola l'amido, ho aggiunto il latte di soia e il malto mescolando, messo sul fuoco bassissimo e fatto scaldare fino a che non addensa, continuando a girare.
All'ebollizione, ho spento, versato in ciotoline e lasciato raffreddare.
Tempo di cottura: 5 minuti circa.

Il sapore, grazie al gusto un po' caramellato del malto, ricorda (da lontano) il crème caramel. Ho usato comunque poco malto perchè il mio latte di soia era già dolce, volendo si può dolcificare di più.

Fagiolina se l'è sbafato in 2 minuti!!

domenica 12 gennaio 2014

Lavoretto: i giorni della settimana

Fagiolina proprio non vuole saperne di imparare in giorni della settimana. Alla scuola dell'infanzia li ripassano tutti i giorni da quasi 3 anni, noi cerchiamo di farglielo dire ogni giorno... non c'è verso. Si sbaglia, si confonde, dimentica sempre il giovedì, il venerdì diventa martedì. Li sa meglio in inglese!
Si vede che proprio non le interessa. Non ne capisce l'utilità, il divertimento, non è incuriosita.
Proviamo tutti i giorni con: 
-Ieri era il giorno X, oggi che giorno è?
oppure:
-Oggi è Y, domani che giorno è?
Niente.
Abbiamo provato la filastrocca del pulcino e dell'ovino, so che a scuola hanno un colore associato ad ogni giorno della settimana... boh, non c'è niente da fare.
Oggi abbiamo provato con un lavoretto.
Se non altro è stata l'occasione per tagliare, incollare, scrivere le letterine, colorare.
Ecco qua: 


Abbiamo fatto un cartellone, diviso in sette fasce, sulle quale abbiamo incollato delle strisce colorate sulle quali abbiamo scritto il giorno della settimana. Abbiamo utilizzato i colori che anche a scuola identificano i vari giorni. Il sabato è bianco e la domenica multicolore. Visto che Fagiolina sta cominciando a riconoscere le letterine stampate, speriamo che oltre al criterio colore si possa aiutare anche leggendo. Lo appenderemo alla porta della cameretta e ogni mattina con una molletta indicheremo il giorno.


Ed eccola qua, soddisfatta del suo lavoro!

venerdì 10 gennaio 2014

Menù settimanale 6-12 gennaio 2014

Nuovo menù settimanale. Le regole dei miei menù sono sempre le stesse; ribadisco che non indico la frutta, che consumiamo a tutti i pasti (ne compro 4-5 chili la settimana, e comunque i bambini la mangiano pure all'asilo) e le merende, composte generalmente da yogurt o frutta. Per le colazioni preparo io torte, ciambelloni o biscotti. Spesso il pane lo preparo io, e cerco di preparare la sfoglia per le torte salate.

La spesa settimanale (che questa volta non indico perchè... sono di fretta, scusate!) è stata di 60 euro, all'Eurospin.

In questo menù le proteine sono forse meno del solito. Dopo le abbuffate di carne delle feste cerchiamo di limitarci un pochino.

MENU' SETTIMANALE  6 gennaio 2014-12 gennaio 2014

GIORNOPRANZOCENA
LUNEDÌPennette con zuccaBistecchine di maiale al latte
Insalata mista
MARTEDÌRisotto con zafferano
Padellata di piselli e funghi.
Cavolfiore gratinato con pecorino e besciamella.
MERCOLEDÌOrecchiette alle zucchineInsalatona di farro, zucca, pomodorini secchi e pancetta croccante
GIOVEDÌBorsh di fagioli e barbabietolePolenta al pomodoro e funghi
VENERDÌPadellata di verza e patate con cresce di polenta alla piastraGnocchi al sugo di pomodoro e ricotta
SABATOMinestra di ceciUova sode con tonno e maionese vegan
DOMENICAPassato di verdura e minestra con yogurt grecoPizza


Se siete curiosi di conoscere qualche ricetta, chiedete pure nei commenti.
Buon anno!!