martedì 30 agosto 2016

Bambini coraggiosi

Siamo in DK da due settimane e sembrano mesi. La casa è ancora vuota e gli scatoloni semiaperti occhieggiano in mezzo a quella che sarà la sala. Ci sono state così tante novità che provare a scriverle tutte diventa un compito arduo.
La più importante di tutte: i bambini hanno cominciato tutti la scuola. Fagiolina e Nanetto nella scuola pubblica (folkeskole), in una receiving class per bambini stranieri, Fagiolino nel kindergarten.
Io non so descrivere il senso di ammirazione e orgoglio che provo nei confronti dei miei figli: bambini coraggiosi, che affrontano emozionati, ma senza paura, sfide che terrorizzerebbero qualsiasi adulto. E non che siano inconsapevoli, perchè avevano ben chiaro in mente che sarebbe stato tutto nuovo e che sarebbe stato difficile capire e farsi capire. Con una sola parola sicura in testa ("toilet"...per stare tranquilli!) sono entrati nelle rispettive classi e si sono tuffati in un mondo nuovo. 
Noi genitori passiamo i giorni a cercare di contenere l'ansia. La maestra della scuola elementare appena arrivati ci ha dato in mano un biglietto con scritto TAXA, un orario e un indirizzo vicino al nostro domicilio. Io ho subito capito male ("eccolallà: alla faccia del tutto gratuito...eccoli che vogliono una tassa da pagare") e invece si trattava del TAXI che dal giorno successivo (NB.: secondo giorno di scuola) sarebbe venuto a prendere i nostri figli a casa per portarli a scuola. Aggratis. Eh sì, perchè abitando distanti da scuola oltre 2,5 km abbiamo diritto a questo servizio. 
Cuore di mammà, subito angosciata al pensiero dei miei cuccioli che non solo vanno tra gli stranieri (ahahaah...fa ridere, qua gli stranieri siamo NOI), ma ce li porta uno sconosciuto, e chissà dove scendono, chissà dove li scarica, chissà se trovano la via della loro aula nella scuola così grande...
Il primo giorno di taxi siamo stati tentati di seguirlo, di nascosto. Ci siamo dati un contegno e ci siamo trattenuti. Due ore dopo la maestra ci ha mandato, di sua iniziativa, un sms per dirci che era tutto ok. Oh, io 'sta cosa l'ho trovata di una sensibilità enorme. 
I bimbi tornano a casa contenti, stanchi, un po' frastornati.
"cosa hai capito oggi?"
"niente"
"avete imparato una nuova parola?"
"boh?"
"vi siete divertiti?"
"un sacco!"
Per adesso va bene così.

E il piccolo?
Ha cominciato l'asilo ieri.
Lui non ha una maestra dedicata all'insegnamento del danese: imparerà ascoltando gli altri. Pure lui si è buttato nella mischia e ha giocato come un matto tutto il giorno. Certo, l'ambiente aiuta: tanti, ma tanti di quei giochi e attività da perderci la testa (compreso un parco tricicli/macchinine a pedali invidiabile: vorrei poterci andare io!), soprattutto all'aperto. Altalene, scivolo, orto, grandissima area sabbia, decine e decine di secchielli e palette, la nave dei pirati, l'autobus, i travestimenti, il tavolo da falegname, l'albero per arrampicarsi, le amache, la zona fuocherello/barbecue all'aperto...boh, nemmeno ricordo tutto. L'inserimento, che immaginavo netto e crudo (...all'inglese: li smolli lì da subito e li riprendi dopo 6 ore) invece è ritagliato sulle sue/nostre esigenze: volete restare un'ora/due ore/tutto il giorno? ok. Il primo/secondo/terzo giorno? ok. Volete andare via e telefonarci? ok.
Il primo giorno siamo stati due ore con lui durante le quale siamo stati in disparte a guardarlo e a parlare col suo insegnante di riferimento, il quale è rimasto quasi sempre con noi (osservando Pietro nel frattempo) per rispondere ad ogni - proprio OGNI- nostra domanda. Oggi lo abbiamo lasciato alle 8 e lo abbiamo ripreso alle 14. Stanchissimo e soddisfatto. Kenneth (il suo insegnante) oggi ha contattato un consulente linguistico per avere consigli sulla gestione dell'impatto della nuova lingua su Pietro: stanno progettando un sistema visuale (stile "point-it": immagini da indicare) per aiutarlo a farsi capire meglio.
Mi piace che ci siano insegnanti giovani, insegnanti maschi, insegnanti che sembrano molto committed ed entusiasti del loro lavoro.

Negli ultimi due giorni abbiamo deciso di cambiare un poco i nostri progetti per i primi mesi: la mia (futura) insegnante di danese ha molto insistito affinchè anche GF partecipasse al corso con me. Cioè, capiamoci bene: un corso superintensivo per me -che devo sbrigarmi a imparare presto la lingua per poter lavorare- è figo, ma ci sta. Ma la figaggine estrema dello stesso corso GRATUITO pure per GF...boh, a me pare di sognare! come si può dire di noad una opportunità così? Pertanto anzichè essere libero a casa GF sarà al corso con me fino alle 15, a Vejle, circa 100 km da qui. Come organizzarci coi bimbi? il kindergarten è aperto fino alle 17, e i bimbi più grandi cominceranno il doposcuola (SFO) dalle 14 alle 16. Ecco: questo ha fatto incrinare le mie (millantate) sicurezze e oggi mi sono presentata in segreteria per chiedere info sull'SFO con gli occhi strapazzati dalle lacrime. Che madre di merda, non mi accontento mai, guarda 'sti cuccioli sbattuti in un mondo sconosciuto, e ce li lascio pure per più del previsto, sono un mostro! Abbiamo tempestato la povera segretaria di domande ansiose da veri italian parents...alla fine se la rideva sotto i baffi, mentre ci mostrava quanto è vicina l'aula dell'SFO a quella dei bimbi, come è grande il giardino e quanto sarà facile per loro fare nuove amicizie. 

Boh, io sono veramente orgogliosa dei miei figli. Sono impavidi e curiosi, sicuri di sè e sensibili, si fanno coraggio e vanno avanti. Bravi, bravi, bravi.

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